Spadoni (LpR): «Con la villa romana a Classe saranno sotterrate storia, cultura e memoria»

Venuto alla luce durante gli scavi per il rigassificatore, il reperto archeologico sarà probabilmente seppellito «come è successo per via Salara o Piazza Kennedy». Spadoni condanna la decisione

Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna commenta il rtirovamnto dell’antica villa romana a Classe, nel corso dei lavori peri il rigassificatore e il probababile ri-seppellimento della stessa.

«Spiace dover assistere alla totale indifferenza di fronte alle ennesime scoperte archeologiche di così grande rilievo sparse un po’ ovunque nel sottosuolo ravennate. Anche in questo caso quella che viene definita dalla stessa Soprintendenza ai Beni artistici e culturali “la scoperta più interessante degli ultimi trent’anni”, finirà come i ritrovamenti precedenti di via Salara o di piazza Kennedy, ovvero ricoperti come se si trattasse di tombare manufatti o semplici tubazioni, in modo d risolvere immediatamente la questione senza rimorso alcuno», esordisce.  

«L’orientamento è quello di ricoprire i resti delle civiltà più antiche volutamente lasciati sepolti sotto metri di terra, invece di valorizzarli rimettendoli  in superficie  arricchendo in questo modo l’immenso patrimonio  a beneficio della cultura non solo ravennate e del suo turismo culturale. Purtroppo non si tratta solo di ricoprire materialmente i beni e i reperti rinvenuti, ma quel che è più grave è che con questi atti si vuole sotterrare la cultura, la storia, la tradizione e la memoria. Così come è stato fatto, del resto,  recentemente con le Torri Hamon, abbattute come si trattasse di semplici  strutture murarie senza alcun valore, ossia un mucchio di pietre da demolire per favorire le attività imprenditoriali, cancellando anni e anni di storia», continua Spadoni.

«Probabilmente se questi ritrovamenti fossero avvenuti in altre zone d’Italia, penso a Paestum o Pompei, certamente non li avrebbero ricoperti con disinvoltura proprio per una sensibilità culturale diversa che mi pare di non trovare qui su questo nostro prezioso territorio», conclude.

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