«Continua il maltempo con allerta rossa che porta inevitabilmente il pensiero rivolto a tutti coloro che sono stati colpiti dalla grave alluvione costretti a subire una perdurante ansia oltre all’inevitabile timore di ulteriori nuovi disagi.
Anche sul territorio ravennate, purtroppo, si profilano problemi di vario genere, dagli stabilimenti balneari senza escludere le imprese e le famiglie, dovuti, appunto allo stato di allerta rosso, ma questa circostanza è stata affrontata con un’organizzazione davvero diversa rispetto a citati territori martoriati dall’acqua.
Ravenna, forse alla luce delle negative esperienze dei comuni limitrofi, ha doverosamente informato i cittadini, ha preallertato i servizi, chiuso le scuole e agito in chiave preventiva come in genere deve comportarsi un’amministrazione comunale.
Per questo ritengo sia sta compiuto un lavoro ampio, sicuramente di concerto con il prefetto e la Protezione civile, al fine di salvaguardare il territorio e i suoi abitanti. Bisogna darne atto. Allo stesso tempo, tuttavia, con lo stesso metro di giudizio, sarebbe stato corretta una piena assunzione di responsabilità da parte dei primi cittadini dei comuni vicini intervenuti quasi a sorpresa ad affrontare una situazione in qualche misura prevedibile se si considerano gli strumenti in grado di supporre in anticipo la situazione metereologica.
Ma senza polemica, trovo ancor più grave il comportamento della Regione la quale avrebbe dovuto ammettere la carenza di una pianificazione puntuale della manutenzione dei corsi d’acqua e chiarire se davvero ha ricevuto a suo tempo risorse dallo stato destinate specificamente a questo fine, ma poi restituite per mancato utilizzo. Questo sarebbe davvero molto grave: infatti si spenderanno molte più risorse per fare fronte ai danni rispetto ad una puntuale prevenzione che di fatto è mancata».
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