Formalmente, dice l’ingegnere, i lavori non sono sospesi: “Allo stato attuale è in corso d’esecuzione l’adeguamento altimetrico delle rampe, sia lato Torri che lato Grattacoppa. Nel corso di esecuzione dell’adeguamento della rampa lato Torri, in data 6 dicembre la Direzione dei Lavori (D.L.)ha accertato in cantiere che l’Impresa ha utilizzato per tutto il fronte del paramento in Terre Rinforzate, per uno spessore di circa m. 1 (da accertare), del materiale inerte proveniente dalla frantumazione di laterizio non conforme a quello accettato per la formazione del rilevato. Nell’ordine di servizio del 6 dicembre stesso è ordinato di rimuovere completamente il materiale posato arbitrariamente, in quanto non idoneo”.
In sostanza, provando con fatica a ridurre tutto in pillola , RCB, al di là delle numerose altre divergenze col Comune, ha riconosciuto di aver usato materiale laterizio non regolare e si è impegnata a rimuoverlo, giustificando però di aver scartato il materiale scelto dalla Direzione Lavori perché trattiene l’umidità della stagione invernale nelle pezzature più fini, non raggiungendo mai in tal modo il grado di umidità necessario per la sua messa in opera con l’adeguata compattazione. Ne è uscito un piccolo giallo, che si è chiuso il 20 dicembre senza che il Comune abbia convenuto sulla proposta alternativa presentata da RCB il 7 dicembre e questa abbia accettato l’ordine di formularne un’altra. Dato lo stallo, il 15 dicembre RCB ha annunciato, per i giorni successivi, l’uscita dal cantiere dei mezzi relativi al movimento terra.
La realtà, ripresa dall’alto questo 15 gennaio da Enzo Dalmonte, consigliere territoriale di Cambiamo il Comune nell’Area di Sant’Alberto (donde le immagini qui riprodotte), è che i lavori, tuttora ufficialmente non sospesi, restano di fatto in stand by, senza previsione di uno sblocco. A meno che, arrivando la primavera/estate, il sole elimini il grado eccessivo di umidità che sembra impedire l’uso di un materiale inerte normalmente idoneo. Più passa il tempo, più si allontana però la prospettiva che i lavori siano finiti entro il 23 marzo programmato da RCB, come del resto Lista per Ravenna aveva, con dispiacere, profetizzato. La risposta datami dal dirigente del servizio Strade si conclude così: “Il Comune di Ravenna, per tramite la Direzione dei Lavori, non ha richiesto in nessuna data alcun fermo del cantiere, per cui, allo stato attuale, l’Impresa è in ritardo rispetto all’ultimazione contrattuale fissata al 26 dicembre, quindi soggetta a relative penali”.
Giorni di ritardo e conseguente entità delle penali saranno ovviamente conteggiati alla fine del dramma, quando il ponte sarà di nuovo percorribile. Ma appare sempre più verosimile che la storia delle colpe, delle responsabilità e di chi le paga o non paga, si prolungherà non di poco nelle aule di tribunale.
Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare)
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