Il Patrimonio Culturale è esposto ad una molteplicità di rischi di origine naturale e antropica che, se non opportunamente gestiti, possono comprometterne la conservazione, traducendosi nella scomparsa di testimonianze storiche, valori identitari e coesione sociale.
Le conseguenze degli eventi climatici avversi che hanno interessato, nel maggio 2023, l’Emilia-Romagna, hanno fatto riflettere sulla necessità di rendere il patrimonio culturale elemento cardine dei processi di sviluppo sostenibile. Sebbene i quadri d’azione internazionali sottolineino come non si possa più prescindere dall’importanza attribuita alla relazione tra patrimonio, società e territorio, si avverte ancora la necessità, su scala locale, di una visione strategica e sostenibile di conservazione e salvaguardia partecipate.
Nata dalla collaborazione e dialogo tra i progetti SIRIUS – Strategie per la gestIone del patRImonio cUlturale a riSchio (attivo nel PNRR PE05 CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for the Next-Gen Sustainable Society) e RESTART – Resilienza e Sviluppo territoriale, Patrimonio a Rischio e Tutela (finanziato nell’ambito dell’iniziativa di Ateneo Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità), la Giornata di Studi Patrimonio Culturale, sostenibilità e resilienza: dalla gestione dei rischi allo sviluppo territoriale, in programma per venerdì 28 giugno presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, affronterà il tema delle strategie e sinergie territoriali finalizzate alla previsione, prevenzione e gestione dei rischi impattanti sul patrimonio culturale.
«La condivisione di criteri operativi e buone pratiche nella gestione del patrimonio culturale a rischio rappresenta un punto di partenza imprescindibile per tutti gli operatori che sono chiamati ad intervenire durante le emergenze, portando ciascuno le proprie competenze e conoscenze specifiche – afferma la prof.ssa Mariangela Vandini, Responsabile Scientifica del progetto RESTART – ma è altrettanto importante che questa sinergia d’azione si concretizzi in fase pre- e post-emergenziale, ragionando sull’opportunità di mettere a punto piani d’intervento e linee d’indirizzo che rappresentino un primo passo verso una metodologia d’intervento replicabile e adattabile a diversi contesti».
«Ragionando in termini di patrimonio culturale e sviluppo sostenibile, è fondamentale che la società civile sia alleata consapevole delle Istituzioni, nonché parte attiva del processo di sensibilizzazione e cambiamento – prosegue la dott.ssa Sara Fiorentino, ricercatrice del progetto SIRIUS– L’instaurarsi di una cultura del rischio non può quindi prescindere da un coinvolgimento attivo della cittadinanza, in tutte le sue fasce d’età e con un’attenzione particolare ai giovani cittadini».
La Giornata di Studi vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni e Autorità locali preposte all’intervento in situazioni emergenziali, di esponenti delle Forze dello Stato attive nella tutela del Patrimonio in un’occasione di dialogo e confronto con referenti di progetti europei attivi sulla tematica della gestione del patrimonio culturale a rischio. Nel pomeriggio, docenti e ricercatori presenteranno i progetti SIRIUS e RESTART e le proprie ricerche in un’ottica di confronto e dialogo interdisciplinare.
Il programma dell’evento, aperto alla cittadinanza, è disponibile al link
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Dalle ore 21 di sabato 23, alle ore 21 di domenica 24 novembre