«Ci siamo appena lasciati alle spalle il ‘tutto esaurito’ della Trilogia d’Autunno – ricorda Antonio De Rosa, Sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni – con uno spettatore su quattro in arrivo dall’estero. Questo conferma quanto Ravenna abbia la capacità e le risorse creative per essere una capitale della musica e dello spettacolo dal vivo. E come il Teatro Alighieri sia una straordinaria ‘fabbrica’ dell’opera e dello spettacolo capace di sostenere la sfida di nuove produzioni originali. Energie e professionalità che mettiamo a frutto grazie al sostegno delle istituzioni – il Comune, la Regione e il Ministero della Cultura – e al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna».
«Questi ultimi due anni non hanno costituito soltanto una prova di resilienza per il nostro teatro e per il pubblico – sottolinea Angelo Nicastro, direttore artistico della stagione – Sono stati l’occasione per allestire programmi originali, mettere in campo artisti e sviluppare potenzialità del nostro territorio, evidenziando ancora una volta le capacità produttive del Teatro Alighieri. Una sfida raccolta anche in questa Stagione con lo sguardo rivolto al futuro e ai cambiamenti che impongono il coraggio e la capacità di rinnovarsi».
OPERA
Il sipario si alza sulla Stagione Opera con il nuovo allestimento de “Il Tamerlano” (14, 15 gennaio). Sottolineandone la dimensione al contempo barocca e atemporale, il regista Stefano Monti integra il teatro di figura e gli interventi coreografici della DaCru Dance Company; cuore musicale ne è la ravennate Accademia Bizantina, che dell’opera ha già firmato una celebrata incisione per l’etichetta Naïve Classique (in scena anche Bruno Taddia, Filippo Mineccia e Delphine Galou che avevano partecipato al disco del 2020 come Bajazet, Tamerlano e Asteria). Completano il cast Gianluca Margheri (Bajazet nella replica del 15 gennaio), Marie Lys come Irene, Federico Fiorio come Andronico e Giuseppina Bridelli come Idaspe.
“La bohème” (24, 26 marzo) concepita da Cristina Mazzavillani Muti per la Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival 2015 combina avanzate tecnologie audio e video all’onirica fantasia di Odilon Redon, tra i principali artisti del movimento simbolista. Al soprano armeno Juliana Grigoryan, che ha appena vinto il primo premio al concorso Operalia, oltre al premio del pubblico, è affidato il ruolo di Mimì, a Alessandro Scotto di Luzio quello di Rodolfo. Christian Federici, Clemente Antonio Daliotti e Andrea Vittorio De Campo completano il quartetto dei bohémiens; Alessia Pintossi è Musetta. Alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sulle pagine pucciniane c’è Nicola Paszkowski.
A completare il percorso Opera, è “Il barbiere di Siviglia” (21, 23 aprile) di Gioachino Rossini. Dopo L’isola disabitata proposta nella passata Stagione, Luigi De Angelis (Fanny & Alexander) torna alla regia, curando anche scene e luci mentre Chiara Lagani firma i costumi. Sul podio dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta c’è Giulio Cilona, Kapellmeister alla Staatsoper di Hannover. Nei panni di Figaro Alessandro Luongo, Matteo Roma in quelli del Conte di Almaviva, mentre Rosina è Mara Gaudenzi e Don Bartolo è interpretato da Omar Montanari.
Ad accompagnare il percorso anche “Prima dell’opera”, tre incontri di approfondimento nella nobile cornice di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy), tutti alle 18 e a ingresso libero: Guido Barbieri per Il Tamerlano (13 gennaio), Susanna Venturi per La bohème (23 marzo); Luca Baccolini, collaboratore per Il barbiere di Siviglia (20 aprile).
DANZA
L’itinerario Danza si apre con la MM Contemporary Dance Company (12 febbraio): incrociando la rassegna ToDay ToDance in collaborazione con Cantieri Danza, la compagnia di Michele Merola porta a Ravenna un doppio ritratto d’epoca. Nel caso di “Ballade” di Mauro Bigonzetti si tratta degli anni Ottanta, che il coreografo racconta ispirandosi allo scrittore Pier Vittorio Tondelli e a una drammaturgia musicale che include Prince, Frank Zappa, Leonard Cohen, i CCCP. Elegia di Enrico Morelli, su musiche di Chopin e Giuseppe Villarosa, si concentra su un oggi dominato dal senso di smarrimento, attraverso una danza corale di individui accomunati dalla ricerca di un’identità, di una rotta, di paesaggi familiari.
La tecnica e l’energia degli interpreti della Kibbutz Contemporary Dance Company (4, 5 marzo) – compagnia israeliana che Yehudit Arnon, sopravvissuta ad Auschwitz, fondò nel 1973 in un kibbutz sulle colline della Galilea – saranno incanalate in “Asylum”, con cui il direttore artistico Rami Be’er esamina concetti quali identità ed estraneità, senso di appartenenza e libertà, interrogandosi sul destino di coloro che chiedono asilo…invitandoci all’empatia per una condizione che ha radici nell’esperienza esistenziale di ognuno di noi, diversamente impegnati nella ricerca di un luogo da poter chiamare “casa”.
Un doppio simbolo di rinascita e forza vitale è al centro della “Serata Stravinskij “che vede il ritorno a Ravenna del Malandain Ballet Biarritz (11, 12 marzo), con ventidue danzatori impegnati a misurarsi con pagine musicali che hanno fatto la storia (e la leggenda) della danza. Nella rilettura di Thierry Malandain, L’uccello di fuoco è un “traghettatore di luce” che porta consolazione e speranza agli uomini. Anche La Sagra della primavera di Martin Harriague, astro nascente della coreografia francese, conserva intatta la dimensione mitica e sacra, pur tingendosi di contemporaneità con un linguaggio corporale ed esplosivo.
Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 e www.teatroalighieri.org
Dal 12 novembre prelazione abbonati Stagione 2019/20
Dal 26 novembre nuovi abbonamenti (Opera da 35 a 100 Euro, ridotto da 35 a 90; Danza da 18 a 50 Euro, ridotto da 18 a 40). Ballade fuori abbonamento (prelazione agli abbonati con riduzione del 20% sul costo dei biglietti).
Dal 12 dicembre biglietti singoli (Opera da 15 a 45 Euro, ridotto da 15 a 40; Danza da 10 a 30 Euro, ridotto da 10 a 25)
Speciale Giovani under 18: 5 Euro, under 30 (platea e palchi): Opera 20 Euro, Danza 15 Euro
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