Scoperta la truffa di un lughese. Percepiva la disoccupazione ma lavorava in Svizzera.

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Lugo, nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale, hanno individuato la truffa di un lughese, un trentenne fiscalmente domiciliato a Lugo che negli anni 2021 e 2022 ha indebitamente percepito l’indennità di disoccupazione NASPI per un ammontare complessivo di oltre 18 mila euro, non avendone i requisiti atteso che lavorava stabilmente in Svizzera. 

I controlli da parte della Guardia di Finanza di Lugo

Il soggetto, sottoposto a controllo doganale presso il valico del Gran San Bernardo da altro Reparto del Corpo, è stato infatti trovato in possesso di un permesso di dimora in Svizzera di tipo “B”, ossia rilasciato dalle Autorità elvetiche a cittadini dell’Unione Europea con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o della durata di almeno un anno. 

Dall’incrocio delle banche dati in uso al Corpo è, però, emerso che, nel medesimo periodo, il soggetto aveva richiesto e ottenuto in Italia l’indennità mensile di disoccupazione “NASpI” (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego), avente la funzione di fornire una tutela economica per il sostegno dei lavoratori già titolari di un rapporto di lavoro subordinato che si ritrovino disoccupati per aver perso involontariamente la propria occupazione. 

Stipendio mensile di 3.600 euro

Gli approfondimenti investigativi svolti dai militari di Lugo hanno permesso di accertare che il soggetto ispezionato a fine 2021, nel momento di presentare domanda per il riconoscimento dell’indennità, non era affatto disoccupato, requisito principale previsto dalle disposizioni di legge, avendo già iniziato un nuovo rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con un’impresa svizzera, da cui era stato assunto come saldatore, con uno stipendio mensile di oltre 3.500 franchi svizzeri (poco più di 3.600 euro). 

La denuncia

L’indebito percettore, che ha attestato nella domanda dati non veritieri e ha beneficiato impropriamente di un sussidio pubblico pari a € 18.550,00, è stato quindi deferito alla locale Autorità Giudiziaria, per l’ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Inoltre, a garanzia del credito erariale, è stato attivato il competente ufficio dell’INPS per provvedere a far decadere l’interessato dal beneficio e per recuperare le somme indebitamente elargite.

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