08 Ago 2023 17:10 - In evidenza
Rigassificatore di Ravenna: «I lavori non rispettano il nulla osta del MISE»
La Pigna ha presentato un'interrogazione al sindaco Michele de Pascale e depositato una mozione.
di Redazione
Con la costruzione del metanodotto Snam di circa 40 km, nei giorni scorsi sono ufficialmente partiti, a Punta Marina, i lavori per il rigassificatore. Veronica Verlicchi, capogruppo La Pigna, Città-Forese-Lidi fa sapere di aver depositato una specifica interrogazione al sindaco Michele de Pascale per chiedere se sia a conoscenza che i lavori del progetto per il rigassificatore stanno procedendo senza rispettare il nulla osta rilasciato dal Mise in data 06/07/2022. Chiede inoltre se il progetto rispetti la condizione che tutte le opere siano realizzate in conformità al progetto REL-PROGE- 00001 di luglio 2022 e alla mappa PG-TP-D-35281 del 06/07/2022. Analoga interrogazione è stata presentata al presidente della Giunta Regionale nonché Commissario Straordinario per il rigassificatore Stefano Bonaccini dal consigliere regionale Marco Mastacchi di Rete Civica, movimento civico regionale di cui La Pigna è parte importante.
Contestualmente ha depositato una mozione che, se approvata, impegnerà il sindaco a far rispettare le norme e il progetto autorizzato oltre a eliminare i rischi e le evidenti criticità presenti nel progetto di realizzazione del rigassificatore di Ravenna.
Ecco perché i lavori per La Pigna non rispettano il nulla osta del ministero
Il progetto “FSRU Ravenna e collegamento alla rete nazionale gasdotti” è finalizzato all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale, mediante mezzo navale tipo FSRU (Floating Storage & Regasification Unit), ormeggiato in corrispondenza della piattaforma offshore del Gruppo PIR, posta a 8,5 km al largo di Punta Marina e che consentirà lo stoccaggio e la vaporizzazione di Gas Naturale Liquido (GNL) da trasferire, tramite condotta di allaccio, alla rete di trasporto esistente. Il nulla osta rilasciato dall’allora ministero dello Sviluppo Economico (oggi ministero delle Imprese e Made in Italy) è subordinato a che tutte le opere siano realizzate in conformità al progetto REL-PROGE- 00001 di luglio 2022 e alla mappa PG-TP-D-35281 del 06/07/2022, nella quale il “punto di entrata (PDE) e impianto di regolazione DP 100-75 bar” sono collocati poco lontano dal villaggio Teodorico, a Punta Marina. «Il Comune di Ravenna e un soggetto privato – spiega Verlicchi – hanno evidenziato problematiche di sicurezza, ambientali e paesaggistiche, oltre a una eventuale riduzione del valore degli immobili di progetto nel piano urbanistico in corso di approvazione entro l’anno, che hanno indotto Snam a decidere che quell’impianto fosse ricollocato, con delibera del Consiglio Comunale di Ravenna, a circa 700 metri a sud-ovest rispetto alla posizione originaria, in prossimità di via dell’Idrovora. Il ministero non ha però modificato il nulla osta per tenere conto della modifica e della nuova posizione e il progetto approvato dal Comune di Ravenna, che è in fase di realizzazione da parte di Snam, non rispetta la condizione per la validità del nulla osta che è subordinato al progetto di luglio 2022».
Altre criticità del progetto rigassificatore
Esistono inoltre altre criticità, già segnalate in precedenza inerenti il progetto, che ad oggi non risultano ancora superate. «Come ad esempio – prosegue Verlicchi – che si dovrà immettere aria nel flusso del metano per correggere il potere calorifico del gas. (Non azoto come poi ha replicato Snam: nel documento è proprio scritto aria!). Si creerà una miscela esplosiva? Possibile, anzi probabile, e allora? Se si rispetta la condizione, si rischia l’esplosione ma se non la si rispetta non si hanno le carte in regola! Riassumendo c’è un decreto ministeriale che stabilisce che debbano essere obbligatoriamente rispettate le condizioni, indicate nel nulla osta, che dichiara che tutte le opere devono essere conformi al contenuto di un documento di progetto pieno di errori. È necessario, pertanto, che il Comune di faccia parte attiva affinché l’opera dia in regola con tutti i dispositivi normativi».