Categories: Economia

Rigassificatore al largo di Ravenna dal 2024. In corso il “Tavolo per l’economia a Ravenna” con il presidente Bonaccini

In questo momento al comune di Ravenna si sta svolgendo un tavolo per l’economia in Comune a Ravenna, a cui partecipano il sindaco Michele de Pascale e il Presidente di Regione Stefano Bonaccini, incontro che segue la sigla del patto per il lavoro e per il clima da tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali della regione, sul tema emergenza gas e incremento della capacità di rigassificazione italiana, con la presentazione del progetto FSRU (Floating Storage & Regassification Unit) di Snam per l’installazione di un rigassificatore galleggiante al largo di Ravenna e del collegamento con la rete distributiva nazionale., siglato in mattinata in regione. L’obiettivo soluzione condivisa che aiuti il territorio e il Paese, impegnato a raggiungere l’autosufficienza energetica in tempi record, realizzando un’infrastruttura che risponde alla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e l’autosufficienza energetica nazionale, alla luce del conflitto in Ucraina e della conseguente crisi della fornitura russa.

Dopo la firma del patto si è tenuta la seduta congiunta delle Commissioni consiliari regionali ‘Politiche economiche’ e ‘Territorio, Ambiente, Mobilità’, in Assemblea legislativa, mentre nel pomeriggio si è dato il via al Tavolo per l’Economia a Ravenna voluto dal sindaco Michele De Pascale.

L’istanza di realizzazione del progetto, trasmessa la settimana scorsa al Commissario e da lui ai ministeri competenti, sarà portata ora all’esame degli oltre 40 enti direttamente coinvolti dal processo autorizzativo. L’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio delle opere dovrà infine essere rilasciata dal Commissario stesso entro 120 giorno dal ricevimento. La tempistica del progetto presentata da Snam prevede poi un avvio dei lavori entro il primo quadrimestre del 2023 con l’obiettivo dell’entrata in esercizio della FSRU entro il terzo trimestre 2024.

“Parliamo di un investimento vitale per il Paese- afferma Bonaccini– di primaria grandezza e di massima urgenza, per il quale sono previste modalità e procedure inedite con cui dobbiamo misurarci. Anzitutto per conciliare interessi primari come quello di avere energia, ma di farlo in piena sicurezza per l’uomo e l’ambiente. Io aggiungo in massima trasparenza e ricercando il più possibile il confronto e la condivisione: per questo non abbiamo atteso un minuto per portare il progetto all’attenzione delle rappresentanze istituzionali, economiche e sociali, ma anche delle università, dell’associazionismo, delle forze politiche del sistema regionale. Abbiamo un obiettivo comune: arrivare in tempi ridotti, e con procedure inedite, a un impianto imprescindibile per il fabbisogno energetico dell’Italia; la precondizione, naturalmente, è che l’opera sia sicura e sostenibile, che rispetti tutti gli standard di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio biologico dell’area”.

“L’Emilia-Romagna non intende girare la testa dall’altra parte rispetto all’emergenza energetica: per questo- prosegue- non abbiamo atteso l’invito del Governo e ci siamo candidati per primi offrendo il nostro contributo al Paese in un momento drammatico, nel quale è necessario variare l’approvvigionamento di forniture di energia dopo la guerra ingiustificata avviata dalla Russia in Ucraina. Oltre a dover dare risposte concrete e urgenti a famiglie e imprese, alle prese con un caro-bollette senza precedenti. Al Governo abbiamo posto una condizione: insieme alla gestione dell’emergenza acceleriamo però anche sulla transizione ecologica, perché l’autosufficienza nazionale e la lotta al cambiamento climatico debbono avere come stelle polari le energie rinnovabili. Per questo- chiude Bonaccini-, proprio a Ravenna siamo nelle condizioni di realizzare il più grande parco eolico e fotovoltaico del nostro Paese, tra i più estesi in Europa. E’ essenziale spingere al massimo su entrambe queste leve e noi dimostreremo che è possibile farlo”.

 

IL PROGETTO – E’ previsto al largo di Ravenna l’ormeggio di una nave di stoccaggio e rigassificazione galleggiante: la ‘BW Singapore’, acquistata da Snam all’inizio di luglio. Ha una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi equivalente a circa un sesto della quantità di gas naturale oggi importata dalla Russia, e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL). Sarà rifornita ad intervalli regolari, al massimo una volta alla settimana, da navi metaniere.

Inoltre, verranno realizzate alcune infrastrutture per allacciare la nave alla rete di trasporto gas esistente. Il progetto presentato da Snam al Commissario prevede che la nave sia collocata a circa 8,5 km al largo di Ravenna in corrispondenza della piattaforma offshore esistente di Petra (Gruppo PIR), che sarà opportunamente adeguata e ammodernata. Al fine di convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale dei gasdotti, posto a circa 42 km dal punto di ormeggio, a nord-ovest della città, il progetto propone di realizzare un collegamento composto da un tratto di metanodotto a mare (sealine) di circa 8,5 km e uno onshore, completamente interrato, di circa 34 km, progettato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. Su tutti questi aspetti progettuali proposti da Snam il Commissario dovrà avvalersi dell’esame scrupoloso e del parere di oltre 40 enti.

MASSIMA SICUREZZA – Tra gli aspetti più rilevanti del progetto, quelli relativi agli standard di sicurezza. Nella nave rigassificatrice non saranno effettuati processi chimici, ma solo operazioni funzionali al processo di vaporizzazione. L’impianto di stoccaggio e rigassificazione sarà completamente installato a bordo della nave.

LA TUTELA DELL’AMBIENTE – E’ essenziale che l’impianto e le operazioni a bordo della nave abbiano poi impatti minimi, che Snam si impegna a contenere entro limiti significativamente inferiori a quelli previsti dalla legge. Dal punto di vista paesaggistico, il progetto dovrà rispettare invece le aree di tutela biologica. Sono già stati condotti per Snam alcuni studi specialistici, tra cui un modello delle ricadute in atmosfere, la valutazione di impatto sanitario, la valutazione del traffico navale nell’area di progetto e un modello di dispersione termica e chimica in ambiente marino in fase di esercizio.

Recent Posts

Pioggia in Romagna: aumentano i livelli idrometrici. Allerta gialla fino a mezzanotte

Le precipitazioni delle ultime ore hanno generato incrementi dei livelli idrometrici nei tratti montani del settore centro-orientale della Regione

2 ore ago

Una mostra itinerante dedicata al porto nelle vetrine dei negozi ravennati

Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.

2 ore ago

Circolazione treni sospesa tra Faenza e Marradi per possibili frane

Previste corse con bus tra Marradi e Faenza con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico…

2 ore ago

A Lugo un laboratorio per decorare gli spazi pubblici a Natale

Si terrà sabato 23 novembre dalle 9 alle 12 nella sala Ascom, in via Acquacalda 29 a Lugo.

2 ore ago

Mancati avvisi Tari. Slitta al 30 aprile il pagamento

Lo ha deliberato la giunta nella seduta di oggi, venerdì 22 novembre, poiché il solo rinvio dei termini di pagamento…

5 ore ago

10 cose da fare nel weekend 22-24 novembre a Ravenna e dintorni

A Ravenna un weekend femminista per manifestare contro la violenza sulle donne, ma per grandi e piccini ci sarà la…

9 ore ago