Il programma della serata è, insomma, una raccolta di musiche accomunate da titoli che rimandano a qualcosa che esce dai confini della musica stessa: un luogo geografico preciso come Roma, poi un luogo invece indefinito come un lago incantato o, meglio, l’omonimo quadro dipinto da Arseny Meshchersky che ispirò Ljadov; e ancora i versi poetici di Lamartine, per Liszt. Opere però che superano le suggestioni originarie per articolarsi secondo logiche squisitamente musicali e parlare appunto il linguaggio assoluto e universale della musica.
A cominciare dalla Sinfonia Roma, che Bizet inizia a comporre nel 1861 quando è ospite della capitale italiana per essersi aggiudicato, appunto, il prestigioso Prix de Rome assegnato ai migliori dal Conservatorio parigino; e che riprende poi nel 1869 apponendo a ogni movimento evocativi titoli (Una caccia nel bosco di Ostia, Una processione, Carnevale a Roma) adatti, secondo Jules Pasdeloup che si propone di dirigerla nella sua stagione concertistica, ad attrarre l’attenzione del pubblico.
Anatolij Konstantinovič Ljadov, che pochi conoscono, fu allievo di Rimskij-Korsakov, con il quale sembra si dilettasse gareggiando nello scrivere fughe, e a sua volta maestro di Prokof’ev, ma, al di là del talento che tutti indiscutibilmente gli riconoscevano, sembra debba l’esiguità del proprio catalogo a una straordinaria pigrizia. Il lago incantato, del 1909, è uno dei soli tre poemi sinfonici che egli compose, dando prova di perizia coloristica in un impressionistico fluttuare di suoni onirici, impalpabili, esaltati dai pizzichi argentei di arpa e celesta e dalle luminescenze dei flauti come degli archi.
Infine, Les préludes, il poema sinfonico che Liszt compone nel periodo che va da 1844 al 1852 e per il quale, però, adotta i versi di Lamartine a partitura già ultimata, quando si trova a doverla dirigere per la prima volta a Weimar – dove era maestro di cappella e dove si dedicò alla composizione di tanti dei suoi poemi sinfonici. È in quell’occasione che distribuisce al pubblico una sorta di preambolo letterario, che illustra il tema della composizione: la sorte dell’essere umano inevitabilmente destinato alla morte ma prima tormentato ed esaltato dai più diversi sentimenti, dall’amore alla guerra, alla ricerca di pace… esperienze attraverso cui passa il tema-protagonista, trasformandosi fino all’apoteosi finale.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: da 15 a 65 Euro (ridotti da 12 a 55 Euro); under 18 5 Euro
Il concerto è in diretta streaming su ravennafestival.live
Per quest’evento è attivo il servizio di trasporto gratuito dalla Stazione Ferroviaria al Pala e ritorno (due corse: 20.15 e 20.30).
Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per il concerto sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute a tariffa agevolata (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento.
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