A Ravenna sbarcano 34 migranti. «A bordo della nave c’è mio fratello»

«A bordo della nave c’è mio fratello». Con queste parole, esibendo il passaporto in mano, un uomo si avvicina alla banchina di Fabbrica Vecchia, a Marina di Ravenna. È in corso lo sbarco di 34 persone migranti dalla nave Aita Mari, dell’Ong spagnola Salvamento Marítimo Humanitario.

Si tratta del 12esimo arrivo di una nave carica di migranti a Ravenna. In due anni e mezzo, dal 31 dicembre 2022 – quando è iniziata la politica dei porti sicuri nel Nord Italia – ad oggi hanno messo piede sulla banchina in totale 1227 persone, di cui 174 minori non accompagnati.

Oggi, 19 luglio, le persone a bordo sono prevalentemente siriane (24), bangladesi (6), insieme a 3 egiziani e 1 nigeriano. Tra loro ci sono due donne, di cui una al settimo mese di gravidanza, e 3 minori di 14 e 16 anni, di cui due viaggiano soli. L’Aita Mari, una nave di dimensioni esigue, li ha recuperati nella zona di ricerca e soccorso libica nella notte tra domenica e lunedì, e ha raggiunto Ravenna dopo quasi 5 giorni di navigazione.

L’uomo che arriva in banchina è visibilmente agitato. «Non dormo da 72 ore, arrivo da Torino. Devo vedere mio fratello che ha 55 anni e ha problemi di salute». Parla con un agente e con il Prefetto, che gli spiegano che dovrà attendere tutta la procedura dei controlli sanitari e di Polizia. Presto riconosce il fratello seduto a poppa insieme agli altri.

Anche il migrante, alla domanda se l’uomo in banchina sia suo fratello, conferma «Yes». I due si salutano con la mano e si scambiano qualche sguardo da lontano.

Ha i pantaloni bianchi e una felpa nera, con lo suardo cerca il fratello

Le operazioni di sbarco

Nel frattempo, comincia la discesa dalla nave. La donna incinta è la prima a mettere piede sulla banchina. Le sue condizioni, da una prima visita a bordo della nave, risultano buone. Seguono un gruppo di uomini e ragazzi, circa 12, in tuta integrale, che hanno contratto la scabbia durante il viaggio. In piccoli gruppi tutti pian piano scendono dalla nave: alcuni sembrano contenti e sorridono, qualcuno è commosso. In particolare, si nota un uomo con una lunga barba che ha tutte le dita fasciate da cerotti.

«C’è stato un cambio di programma per la ripartizione delle persone – spiega Castrese De Rosa, Prefetto di Ravenna – Per motivi logistici, ci siamo accordati per far restare a Ravenna 14 migranti adulti. Saremmo dovuti andare a Bologna a recuperare delle persone arrivate da Lampedusa, ma ci è sembrato più ragionevole tenere a Ravenna quelli che si trovano già qui, risparmiando a tutti un viaggio in più. Gli altri andranno a Ferrara e Rimini; solamente i due minori non accompagnati andranno a Bologna».

Quando a scendere è il fratello dell’uomo in banchina, lui si avvicina, allungandogli qualche banconota in caso di bisogno. Poi, corre verso la macchina per seguire il pullman carico di migranti, determinato a non lasciare più solo suo fratello. Lo sbarco è concluso, mancano pochi minuti alle 13.

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