Ravenna in Azione su Zona 30 e ZTL: «Idea positiva ma dopo l’adeguamento infrastrutturale»

Il Gruppo apre un confronto su i temi caldi del momento: «punto di arrivo di un piano complessivo di riordino del traffico»

Dopo i continui dibattiti a Bologna sull’attuazione della “Zona 30” generalizzata anche Ravenna si inizia ad aprire un confronto su Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) e Pgtu (Piano generale del traffico urbano). Ad esprimere alcune considerazioni dopo il sindaco Fusignani e il consigliere Ferrero (FdI) e Spadoni (LpR) sui temi Zona 30 e ZTl è il gruppo Ravenna in Azione:

«Auspichiamo che il confronto su questi strumenti non diventi l’ennesimo teatro di scontro ideologico tra destra e sinistra, – scrive in una nota Stefano Ravaglia, segretario comunale di Ravenna in Azione -dove o va bene tutto o nulla va bene e in questo senso condividiamo l’impostazione del sindaco Michele De Pascale, che ha definito il tema non prioritario. In ogni caso ztl e strade con limite a 30 km/orari devono essere un punto di arrivo di un piano complessivo di riordino del traffico e delle infrastrutture stradali del nostro Comune».

Gli adeguamenti prima di procedere con Zona 30 e ZTL

Il segretario Ravaglia prosegue parlando di alcune esigenza ad avviso del gruppo necessarie come l‘allargamento della ztl, la regolamentazione delle aree e gli adeguamenti infrastrutturali: «La ztl deve rispettare l’accessibilità alle zone commerciali, –spiega Ravagli – non deve creare “desertificazione e abbandono” e deve risparmiare strade di raccordo fra zone cittadine già mal collegate tra loro. In quest’ottica l’impianto del Pgtu è tutto sommato accettabile ad eccezione, per le ragioni indicate, di via Oberdan, piazza Caduti e via Paolo Costa le cui destinazioni vanno ripensate. Anche la zona Borgo San Rocco-via Pascoli va regolamentata solo dopo la realizzazione della rotonda fra via di Roma/Cesarea e via Renato Serra e l’ampliamento del parcheggio di fronte al Macello. Più in generale, la cintura attorno al centro storico va dotata di parcheggi facilmente accessibili».

«Per quanto riguarda le Zone 30, prima del loro ampliamento devono essere realizzati lavori di adeguamento infrastrutturale (marciapiedi e ciclabili, restringimento di carreggiata, ecc.) e del trasporto pubblico locale (comprese le obsolete e spesso fatiscenti fermate dei bus e la relativa segnaletica). – continua il segretario – Bene le Zone 30 in aree residenziali e in prossimità di scuole, palestre e infrastrutture sportive in genere, ma deve rimanere limite dei 50 km/h nelle arterie principali anche nel contesto urbano. Soprattutto dove la presenza di semafori e dove la larghezza della carreggiata consentono la loro percorrenza in sicurezza».

Le infrastrutture vitali

Nel Pums sono indicate quattro infrastrutture vitali per sgravare il centro cittadino dal traffico (bypass Candiano e Ponte Nuovo, chiusura tangenziale fra Rotonda Spagna e via Fuschini, collegamento Fornace Zarattini con la rotonda del centro iperbarico): «come Ravenna in Azione abbiamo già posto particolare attenzione sul secondo attraversamento del Canale Candiano e anche in questa sede ci preme ribadire che sia un vero e proprio bypass che permetta di collegare la Classicana alla Romea, riteniamo assolutamente insufficiente la fotocopia dell’attuale ponte mobile. Infine auspichiamo che, a fronte dell’adozione di importanti novità sulla viabilità, ci siano limitati periodi di transizione che permettano ai cittadini di abituarsi: non è accettabile che i nuovi limiti coincidano con le attività sanzionatorie della Polizia Locale».

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