Categories: Cultura e Spettacoli

“Ravenna Festival”: Dante secondo Monica Casadei. Al teatro Alighieri, visioni d’Inferno e danze chimeriche

Un paesaggio aspro e selvaggio, ribollente di fango e fuoco, fa da sfondo a Inferno – Terra del fuoco che Monica Casadei porta a Ravenna in prima assoluta martedì 14 giugno, alle 21 al Teatro Alighieri, con tutto il furore creativo che la coreografa ferrarese ha impiegato per incontrare Dante. Con la sua compagnia Artemis, Casadei si misura con la prima cantica, creando un’opera allegorica tra sacro e profano, una danza primordiale, chimerica e prorompente, dove in spasmi e pulsioni il bestiale si contrappone al divino, il linguaggio antico alla scena contemporanea. Inferno – Terra del fuoco è un’esplorazione ardita in nove quadri, trasformati a vista con l’apporto creativo di diversi artisti italiani secondo il métissage di linguaggi che è la cifra preferita da Casadei. Intrecciandosi alle terzine dantesche, la drammaturgia musicale accosta le atmosfere sonore di Luca Vianini a celeberrime pagine come la Dante-Symphonie di Liszt e il Requiem di Verdi e compositori contemporanei come Alfred Schnittke e Krzysztof Penderecki. L’incontro con le arti visive si sviluppa invece nelle scenografie multimediali di Fabio Fiandrini, create a partire dai luoghi danteschi di Ravenna, nelle altre immagini del regista Alessandro Ceci e nel live painting di Giuliano del Sorbo, che dipingerà i corpi dei performer.

 

La nuova creazione di Monica Casadei ridisegna i contorni di una terra inospitale attraverso movimenti coreografici che diventano uno specchio del tormento: i corpi si plasmano in torsioni, sincopi, contratture, intrecci insolubili. Proprio come avviene nell’Inferno di Dante, alcune anime conservano memoria di sé e del proprio passato. Il desiderio di raccontarsi le fa emergere come individui, anche attraverso la lettura dei versi danteschi: Paolo e Francesca, Pier della Vigna, Tiresia, Ulisse, Minosse…personaggi scelti per scandagliare le profondità dell’animo umano, oltre la condanna e verso la compassione.[vc_single_image image=”13400″ img_size=”full”][vc_single_image image=”13401″ img_size=”full”]Le molte “vite” e le passioni di Monica Casadei si ritrovano e si riconfermano in questa nuova creazione: laureata con una tesi su Platone e la danza, Monica ha iniziato la sua carriera con la ginnastica ritmica per poi dedicarsi anima e cuore alla danza, con il basso continuo dell’Aikido, arte marziale appresa con il maestro André Cognard Hanshi So Shihan, tuttora presente nella sua routine. “Con l’Aikido il corpo è cosciente. È un’arte marziale, ma con dietro una fortissima filosofia. Il training di tutti i miei danzatori è lo stesso che ho seguito io – ha spiegato in un’intervista la coreografa – I miei spettacoli sono di danza, ma l’Aikido è il principio energetico, fisico, è un fondo che ha dato spessore, densità e intensità al movimento”. Il respiro internazionale è l’altra bussola che Monica ha tenuto in mano. In cerca di ispirazione e formazione ha attraversato prima tutta l’Europa, spingendosi fin in Cina e in India, dalle quali ha attinto un sapore orientale che aromatizza il suo stile e produzioni frequentemente intrecciate con compagnie e artisti stranieri.

 

Dall’Italia a Londra e poi a Parigi, dove ha fondato la sua compagnia Artemis prima di tornare in Italia nel 1997, con residenze artistiche al Teatro Due di Parma e dal 2014 al Teatro Comunale di Bologna. Ricca e versatile la sua produzione con oltre quaranta lavori – spesso ispirati da figure come Pasolini, Fellini e, ora, Dante. Una passione collaterale è l’opera, dal 2011 fonte di ispirazione ma con un focus al femminile: c’è la Violetta di Traviata, cuore infranto da un’intera società maschilista e opprimente, la Carmen K, chimera della libertà, la Tosca X come una donna vittima fra le tante. Corpo d’opera si chiama il capitolo dedicato alla rivisitazione in danza del repertorio lirico, approdato nel 2018 a un pre-pandemico Barbiere di Siviglia, dove ha prevalso uno sguardo più scanzonato. Fino ad arrivare all’oggi, a lambire con i 700 anni della ricorrenza dantesca i paesaggi infernali, quasi una premonizione di quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni.

 

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro (ridotto 12), under 18 5 Euro

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per quest’evento sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento.

L’appuntamento è in diretta streaming su ravennafestival.live [vc_single_image image=”13402″ img_size=”full”][vc_single_image image=”13403″ img_size=”full”]

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