È stata presentata nella mattina del 24 febbraio al Teatro Alighieri di Ravenna la 35esima edizione del Ravenna Festival. Dal titolo “E fu sera e fu mattina“, parole tratte dalla Genesi, il festival propone una riflessione sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta e sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. In apertura, l’11 maggio, ci sarà Riccardo Muti con i Wiener Philharmoniker, mentre – a un anno dall’alluvione in Romagna – la rassegna “Romagna in fiore” porterà concerti gratuiti nei territori colpiti.
Tra gli ospiti del programma estivo ci sono Simon Rattle, Kirill Petrenko, Accademia Bizantina, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il Philip Glass Ensemble, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Paolo Fresu e Omar Sosa, Colapesce e Dimartino, Ian Bostridge, Hildur Gudnadóttir, Laura Morant e molti altri.
Per quattro weekend fra maggio e giugno, ci sarà la rassegna diffusa “Romagna in fiore” nei territori alluvionati. Il programma sarà disponibile dal 12 marzo. Mentre, nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina nella “Creazione” di Haydn, la “Trilogia Qatsi” di Godfrey Reggio e Philip Glass, proposta con musiche originali eseguite dal vivo dal Philip Glass Ensemble, è uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo. Il tema del riscaldamento globale è anche al centro di “Lo sciamano di ghiaccio“, nuovo lavoro di teatro musicale multimediale dedicato alla vita degli Inuit.
Il Museo Classis ospita la “Chiamata alle arti“, con cui Cristina Mazzavillani Muti invita giovani e giovanissimi a confrontarsi in una varietà di linguaggi, con la direzione artistica di Michele Marco Rossi e Anna Leonardi. Partecipazione è la parola d’ordine anche per il “Pluto” di Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio partenopeo, per il Grande Teatro di Lido Adriano con le favole indiane di “Panchatantra” e per la seconda anta del “Don Chisciotte ad ardere” del Teatro delle Albe / Ravenna Teatro.
Con “Nina”, Fanny & Alexander celebrano la cantante afroamericana Nina Simone, mentre il Marian Consort propone brani di Vicente Lusitano, probabilmente il primo compositore di colore a pubblicare musica in Europa nel ‘600. L’amore per la musica ha accompagnato Ezio Bosso anche nelle fasi più difficili della sua malattia; Virgilio Sieni gli dedica Un amico, coreografia in prima con Mario Brunello al violoncello.
La programmazione multiculturale del Festival include “She, Elle, Lei” con Almar’a, l’orchestra delle donne del Mediterraneo, Ginevra Di Marco e l’Orchestra di Piazza Vittorio; a Russi, l’alternative country dei Calexico e “La grande notte del ballo popolare” per viaggiare dal nord al sud dell’Europa; a Villa Masini, “Le musiche dell’anima” dell’artista jazz albanese di Elina Duni e della franco-siriana Naïssam Jalal e “A piedi nudi sulla terra“, installazione – ideata da Elio Germano – con le parole di Folco Terzani, musica classica indiana e riti dell’asram.
La musica è parte integrante della drammaturgia anche nel classico l’Histoire du soldat di Stravinskij, portato in scena dai Figli d’Arte Cuticchio, Mimmo Cuticchio e i solisti dell’Orchestra Cherubini.
Riccardo Muti sarà alla guida della sua Orchestra Cherubini per un concerto in omaggio a Ferruccio Busoni e per l’appuntamento “Le vie dell’Amicizia” con lo Stabat Mater di Giovanni Sollima e la Sinfonia “Tragica” di Schubert.
Si continua con “Non dirmi che hai paura“, nuovo spettacolo sull’atleta somala Samia Yusuf Omar, anche lei vittima della tragedia dei migranti. Per la prima volta al Festival Kirill Petrenko con la Gustav Mahler Jugendorchester, per celebrare il bicentenario della nascita di Bruckner, e Sir Simon Rattle con la Chamber Orchestra of Europe.
La Loggetta Lombardesca accoglie il tenore Ian Bostridge per l’omaggio a Byron, i Philharmonic Five dei Wiener, il Chicago Symphony Brass Quintet, and Michele Campanella con il Quartetto Indaco. Tra i pianisti ospiti anche Filippo Gorini e David Fray, quest’ultimo affiancato dal violinista Renaud Capuçon. Le Poème Harmonique propone la ricostruzione di un carnevale del XVII tra musica, circo e teatro, mentre La Stagione Armonica si divide fra l’Amfiparnaso di Orazio Vecchi e un tributo a Luigi Nono.
È per la prima volta al Festival la compositrice islandese Hildur Gudnadóttir, premio Oscar per la colonna sonora di “Joker” di Todd Phillips. Poi, il secondo dei tre appuntamenti nel Pavaglione di Lugo ospita anche l’acclamato duo di cantautori siciliani Colapesce Dimartino in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, ee una serata con John De Leo Jazzabilly Lovers e Rita Marcotulli.
Il Trebbo in musica 2.4 a Cervia include l’omaggio di Laura Morante a Puccini, l’incontro con Pupi Avati, il concerto di Margherita Vicario spalleggiata da La Corelli, la musica etiope con Mageda, Food con Paolo Fresu e Omar Sosa, l’incontro con Riccarda Casadei per celebrare Romagna mia e l’omaggio dell’Orchestra 014 al compositore di musiche per il cinema Piero Piccioni.
Il Ballet de l’Opéra de Lyon rende omaggio a Merce Cunningham con il dittico Cunningham Forever (Beach Birds e Biped), mentre il gala “Les étoiles” curato da Daniele Cipriani è impreziosito da Eleonora Abbagnato e il divo della danza spagnola Serge Bernal propone SeR in prima italiana.
È in prima anche redrum del gruppo nanou, un omaggio a The Shining di Stephen King e al film di Stanley Kubrick. Il Progetto RIC.CI curato da Marinella Guatterini presenta Fragili film / Solo agli specchi di Marianna Troise. Gli spazi di Classis saranno invece abitati dalle MicroDanze ideate da Aterballetto, brevissime performance danzate di 6-7 minuti.
Prevendite da giovedì 29 febbraio. I giovani al Festival under 18: 5 Euro ove previsto | Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50% ove previsto. Carnet Open (min. 4 spettacoli) -15% sul prezzo dei biglietti. Biglietteria del Teatro Alighieri tel. 0544 249244 www.ravennafestival.org
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