Il 25 novembre, si celebra a Ravenna la tanto amata festa di Santa Caterina, e come da tradizione tutti i bar, forni, pasticcerie e azdore sono pronti a preparare le gustose Caterine. Le Caterine, per chi non lo sapesse, sono dei biscotti che è possibile trovare nelle forme di bambola, gallina o gallo ricoperte di cioccolato e decorati con zuccherini di diverso tipo, e in occasione della festa della santa vengono donati ai piccoli di casa.
Le forme hanno un significato ben preciso, la bambolina è un omaggio alla santa, le galline sono di auspicio e un augurio a una vita florida e serena, i galli infine sono simbolo di rinascita.
Le Caterine prendono il nome dalla Santa festeggiata in questa giornata: Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, a cui i biscotti sono dedicati, è patrona delle sarte, degli studenti, dei filosofi, dei mugnai, dei ceramisti e dei lavoratori dell’industria cartaia. In occasione della sua festa, nel 1999, l’ONU ha deciso di istituire la “Giornata nazionale contro la violenza sulle donne”.
Da cosa nasce la tradizione delle Caterine? Da una storia d’amore fra due giovani, per la precisione tra una sartina e un pasticcere. Una storia contrastata dalla famiglia della sartina che non permetteva ai due giovani di incontrarsi e di vivere la loro romantica relazione. Così il pasticcere escogitò un modo per inviare messaggi d’amore alla ragazza. Le preparò un biscotto a forma di bambolina, una “Caterina”, e glielo fece recapitare per ricordarle il suo amore.
Un bel dono, tuttora, per i bambini, per i familiari, per gli amici, per il proprio amore, per celebrare questa lontana tradizione tutta ravennate. Per chi vuole prepararle in casa, ecco la ricetta proposta da
GialloZafferano