Lunedì 15 luglio alle 21.15 in piazza San Francesco, all’interno della rassegna “Ravenna Bella di Sera”, Arrigo Sacchi presenta il suo libro “Il realista visionario”, scritto con Leonardo Patrignani ed edito da Cairo. Sul palco, insieme al “profeta di Fusignano”, sono previste anche le presenze del sindaco Michele de Pascale e del giornalista Carmelo Domini.
Arrigo Sacchi è stato uno degli allenatori che ha maggiormente innovato il gioco del calcio. E lo ha fatto vincendo tutto con il suo Milan degli «Immortali» imprimendo il suo modello spettacolare nella memoria degli appassionati di ogni angolo del globo. Il «Profeta di Fusignano» in questo libro apre idealmente le porte del suo spogliatoio per rivelare i suoi segreti professionali e valoriali: come convincere un gruppo di lavoro che quello che ha fatto fino a quel momento va cambiato?
Quali sono i primi passi da compiere in una nuova realtà profondamente conservatrice? Come si sceglie il leader di una squadra, come si gestiscono i fuoriclasse e i comprimari, le pressioni dei superiori, i successi e le sconfitte? Con i suoi metodi e la sua filosofia insieme visionaria e concretissima – applicabili anche in campi lontani da quelli nei quali Sacchi ha trionfato.
Ha conquistato la fiducia e guadagnato l’ammirazione di palloni d’oro come Ruud Gullit di un guerriero diventato «leader calmo» come Carlo Ancelotti. Ex calciatori molto diversi fra loro, ispirandosi ai suoi valori, si sono trasformati in allenatori vincenti come Pep Guardiola e Antonio Conte, di un innovativo «scienziato» della preparazione atletica come Vincenzo Pincolini, di manager di livello internazionale come Stefano Domenicali e Andrea Pontremoli, di maestri del giornalismo come Carlo Verdelli: tutti testimoni in queste pagine della rivoluzione del Realista Visionario.
Nato nel 1946, deve al suo paese, oltre al celebre soprannome (il «Profeta di Fusignano»), anche i primi rudimenti calcistici. Dopo aver iniziato ad allenare – esattamente cinquant’anni fa – nelle serie minori, arriva al Parma e da lì, nel 1987, compie il grande salto verso il Milan, dove in sole quattro stagioni vincerà due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. I successi in rossonero con quella che è stata definita dall’Uefa la squadra di club più forte di sempre, gli valgono la nomina a commissario tecnico della nazionale che guiderà dal 1991 al 1996, conquistando un secondo posto ai Mondiali statunitensi del 1994.
Nel 2000 abbandona l’allenamento e alterna l’attività di opinionista con incarichi da direttore tecnico. Nel 2017 è stato nominato dall’Uefa fra i dieci allenatori più influenti nell’evoluzione calcistica, e nel 2019 da France Football fra i cinquanta migliori di tutti i tempi (terzo assoluto e primo fra gli italiani). Nel 2022 è stato insignito del Premio del Presidente Uefa per i risultati sportivi straordinari, l’eccellenza professionale e le esemplari qualità umane. Ha pubblicato Calcio totale (2015) e con Luigi Garlando La coppa degli Immortali (2019).
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