Ravennate, classe 2003, schiacciatrice; dal suo metro e 84 di altezza, Beatrice Gardini sogna di fare la pallavolista fin da piccola, quando andava a tifare la sorella maggiore (Alessia, ex palleggiatrice della Teodora) e in televisione ammirava le azioni di Francesca Piccinini. Quel sogno di bambina, grazie a passione, dedizione e talento, è presto diventato realtà.
Con alle spalle due stagioni di A1, due anni di Club Italia e quattro mondiali juniores (di cui uno vinto) si prepara a giocare il suo primo Europeo con la Nazionale Under 22, che si terrà tra Lecce e Copertino dal 1° al 6 luglio.
«Giocare in nazionale è sempre un’emozione indescrivibile. L’attaccamento alla maglia azzura è una cosa totalmente diversa, anche solo per il fatto che prima di ogni partita si canta l’inno. Fa venire i brividi e ti spinge a dare il meglio. Questa volta sono ancora più emozionata perché sarà il mio primo Europeo», racconta Gardini.
Le azzurrine giocheranno la prima partita del girone il 1° luglio alle 21 contro la Lettonia, poi, il giorno successivo continueranno alla stessa ora contro l’Ucraina e concluderanno il girone il 3 luglio contro la Turchia.
«Noi sicuramente puntiamo alla medaglia, possibilmente a quella più preziosa. Poi come andranno le cose sarà da capire in corsa. Tra le squadre più forti già nel girone incontreremo la Turchia e, in generale, bisognerà tenere d’occhio la Serbia, che è sempre stata tra le nazionali giovanili più competenti», racconta.
Gardini ha giocato per la prima volta nel massimo campionato di A1 in maglia del Perugia nel 2022/2023, dove tornerà a competere nella prossima stagione sportiva, dopo un anno a Vallefoglia, squadra in cui ha ritrovato un’altra pallavolista ravennate, Sara Panetoni.
«A Perugia mi sono trovata benissimo. L’anno in cui ho giocato lì siamo retrocesse, perciò non è stato uno degli anni migliori; però la società è affiatata e mi ha sempre dato molta fiducia. Nonostante fossi molto giovane, mi ha dato le opportunità che “meritavo”, arrivando a fine stagione a giocare titolare. Il fatto che loro dopo due anni continuino a credere in me, dandomi la possibilità di giocare titolare, per me è molto importante e quindi ci torno molto volentieri», racconta Gardini.
Prima di approdare a Perugia in A1, Beatrice Gardini – che oggi ha 21 anni – veniva da tre anni di A2 di cui uno a Sassuolo e due al Club Italia, squadra legata alla Nazionale che raccoglie le promesse giovanili provenienti da tutto il territorio. Tutto, però, è iniziato in maglia giallorossa, quando da molto piccola giocava nelle file della Teodora Ravenna (oggi Mosaico Volley).
«Ho iniziato a credere davvero di poter diventare una pallavolista – racconta – quando sono arrivate le prime chiamate di squadre che mi volevano fuori da Ravenna. Allora ero molto piccola e non era scontato che i miei genitori mi dessero la possibilità di uscire di casa. Ne abbiamo parlato e loro mi hanno sempre sostenuta. Così sono andata via da Ravenna quando avevo 14 anni e dovevo iniziare la prima superiore. Ho fatto prima due anni a Modena e poi due anni di Club Italia a Milano».
«Se dovessi dare un consiglio a una ragazzina che vuole fare la pallavolista – racconta -, le direi di non concentrarsi troppo sugli errori o su quello che le riesce peggio: di lavorarci, ma senza che diventi un’ossessione. Io per anni ho dato troppo peso a quelli che mi dicevano che non sarei potuta diventare una vera banda perché non ero brava in ricezione. Poi, ho capito che concentrarsi sulle cose negative diventa un blocco mentale. E allora ho iniziato a lavorarci con più tranquillità, senza dare tropppo peso a quello che mi dicevano dall’esterno. Quello è stato un punto di svolta», spiega.
«I prossimi obiettivi sono sicuramente quello di dare il massimo agli Europei la prossima settimana. Poi, per le prossime stagioni, voglio cercare di guadagnarmi uno spazio sempre maggiore nel campionato di A1. Nel medio-lungo termine, invece, il sogno è quello di essere chiamata dalla Nazionale maggiore e riuscire a dare il mio contributo», conclude Beatrice Gardini.
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