Ravenna: approvata all’unanimità la proposta di Ancisi su Ortazzo e Ortazzino

Si tratta di riqualificare la zona C come zona B, in modo che non si possano avviare attività di agriturismo e agricoltura. L'obiettivo è evitare qualunque speculazione

Il 12 dicembre, il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato all’unanimità dei 28 votanti la deliberazione proposta da Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, per “Riqualificare come zona B la zona C dell’Ortazzo Ortazzino”. La proposta è integrata da quattro emendamenti nei soli punti finali del dispositivo, presentati dai consiglieri Lorenzo Margotti e Cinzia Valbonesi del PD e dallo stesso Ancisi, nel numero di due per ciascuna parte. L’obiettivo è evitare le speculazioni su Ortazzo e Ortazzino.

La premessa del testo afferma: «Il comparto Ortazzo e Ortazzino rappresenta uno dei pochi lembi di territorio costiero della regione Emilia-Romagna sopravvissuto al rapido processo di trasformazione del litorale avvenuto, a partire dagli anni ’60, in seguito allo sviluppo dell’attività turistica sull’intera fascia alto-adriatica. È rigorosamente protetto come Zona Ramsar, Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale della rete Natura 2000 e bene paesaggistico. Il Piano Territoriale del Parco regionale del Delta, di cui è parte, lo classifica, per circa 71 ettari, come zona A di tutela integrale (unica di tutto il Parco), a cui non è neanche possibile accedere, e per circa 340 ettari come zona B di tutela generale, in cui sono consentite esclusivamente attività di conservazione della natura».

«I restanti 72 ettari, a sud dell’Ortazzino, sono invece classificati zona C, in cui, oltre alle attività di conservazione della natura, sono state ammesse, essendovi porzioni degradate a seguito di opere di urbanizzazione compiute negli anni ’70, bloccate poi dalla magistratura, la realizzazione di interventi di ripristino ambientale, ma anche, tra l’altro, certificate dalla relazione tecnico-estimativa dell’Ortazzo-Ortazzino prodotta dall’Agenzia delle Entrate il 28 giugno 2018, ‘attività reddituali antropiche di ‘escursionismo e turismo naturalistico sui percorsi previsti dal Piano di Stazione del Parco’e integrative al reddito agricolo, quali ‘la silvicoltura, l’agriturismo, l’offerta di servizi ambientali e per l’ospitalità, ricettivi e ricreativi per l’attività del tempo libero’».

Prosegue richiamando come l’8 novembre scorso, Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, massima istituzione dello Stato in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, abbia espresso formalmente, tra l’altro, riguardo alle aree della zona C, il “parere che vi siano le condizioni affinché i terreni indicati vengano fatti rientrare nella zona B del Piano del Parco”, affermando che “il cambiamento di classificazione è auspicabile per garantire la conservazione della biodiversità nel lungo termine in quanto permetterebbe di perseguire più efficacemente gli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie di interesse nazionale e comunitario presenti nel biotopo”.

Riporta come il direttore stesso dell’Ente Parco del Delta, Massimiliano Costa, abbia attestato che le aree B e C “dal punto di vista ambientale sono analoghe e quindi potrebbe tranquillamente essere una zona B anche la C, stiamo valutando la possibilità di farlo”, e come Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, abbia confermato le valutazioni in corso circa la “possibile riclassificazione della zona C a zona B per garantirne la tutela e l’opportunità dell’acquisizione”.

La delibera del Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Ravenna invita il sindaco ad attivarsi e ad operare proficuamente, presso la Giunta della Regione Emilia-Romagna e presso l’Ente Parco del Delta del Po, affinché l’attuale zona C dell’Ortazzo-Ortazzino sia qualificata, nell’immediato, come zona B, al fine di ricercare il miglior equilibrio tra tutela ambientale e fruizione pubblica con finalità naturalistica, sul modello di riqualificazione e fruizione in corso a Punte Alberete.

Inoltre, dà pieno sostegno all’iniziativa del Parco del Delta del Po, con il supporto della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, ad esercitare il riscatto delle aree A e B ed esprime sin da ora il suo consenso ad una futura acquisizione dell’area attualmente classificata come C. Infine, impegna la Giunta comunale, di concerto con l’Ente Parco del Delta del Po, a riferire periodicamente alla conferenza dei capigruppo consiliari.

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