Ravenna: ai domiciliari il negoziante di Piazza Baracca. Ancora dubbi sulla vicenda

Il Gip considera la dichiarazione del commerciante ancora poco convincenti. Proseguono le indagini sul caso e si cerca un terzo uomo notato sulla scena

Ancora punti oscuri sull’accoltellamelo al minimarket di Piazza Baracca. Dopo le verifiche del caso, il gip Corrado Schiaretti, ha convalidato l’arresto per il 43enne Siddiqur Sarder, incensurato, disponendo i domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse dai familiari, come riportato dai quotidiani “Il Resto del Carlino” e “Corriere Romagna”.

Gli avvenimenti della notte fra il 28 e 29 febbraio

L’uomo, nella notte fra il 28 e il 29 febbraio ha pugnalato con 17 fendenti una 36enne algerina che, a detta dell’accusato, era entrata nel suo negozio per compiere una rapina. La donna, al momento ricoverata in prognosi riservata per le numerose ferite, più volte si era presentata al negozio chiedendo denaro, in alcune circostanze concesso dal signor Sarder.

Dalle dichiarazioni del commerciante risulta che la donna quella sera si è presentata nel negozio intorno alle 22.30 chiedendo 80 euro, minacciando e aggredendo l’uomo con un coltellino a scalpello per formaggio che aveva in borsa. spinto schiena a terra, sarebbe quindi riuscito a divincolarsi. A quel punto il proprietario del minimarket dichiara di aver reagito per difendersi e afferrando il coltellino ha iniziato a colpire la donna.

Ancora punti oscuri: si parla di un terzo uomo

La reazione smisurata del signor Sarder hanno fatto ipotizzare al giudice una possibilità di reiterazione del reato, ma ulteriori analisi verranno effettuate sulle ferite della donna. Gli inquirenti appena possibile ascolteranno anche la versione della donna che, per quanto dichiarato dal marito, è una tossicodipendente in cura al Sert.

La storia non convince del tutto gli inquirenti, alcuni punti sembrano ancora in ombra, ed è stata definita dal gip come “limitatamente convincente”. Inoltre, secondo altre tre testimoniane si parlerebbe di un terzo uomo, negata dal titolare del negozio. Si ipotizza che possa essere un connazionale dell’arrestato, l’unico a poter mettere finalmente la parola fine al caso.

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