Una raccolta firme contro il degrado del centro storico di Ravenna. Non è la prima volta che accade. Già lo scorso autunno, alcuni residenti e operatori del centro storico avevano chiesto un incontro con l’amministrazione comunale per parlare di alcune criticità quali, interventi urgenti sul traffico, cura dei monumenti Unesco, decoro urbano, rischio avanzamento desertificazione abitativa.
A queste si aggiungono poi, negli ultimi tempi, la pessima qualità dell’aria come evidenziato da alcuni dati Arpae e da un report di Legambiente e l’opportunità di una riflessione sul limite dei 30 km orari. Motivo per cui la mobilitazione ritorna.
«Al momento non abbiamo avuto nessun contatto con gli amministratori e quindi nessun riscontro – racconta Maurizio Masotti, organizzatore petizione centro storico e presidente Tracce Migranti –. Nei mesi scorsi, avevo incontrato personalmente l’assessore Baroncini che mi aveva promesso l’istituzione di autobus elettrici che però non ho ancora visto in circolazione… Così portiamo avanti la raccolta di firme anche online. Al momento le firme sono più di cento. Cosa chiediamo? Un incontro con gli amministratori che sono silenti, se si esclude la lettera del vicesindaco Fusignani».
Quali sono le richieste? «Quando si parla di degrado – spiega Walter Costa un firmatario della petizione –, si fa riferimento a qualcosa di più ampio, a un ragionamento sul vivere la città in modo più sostenibile e rispettoso verso l’ambiente e verso il patrimonio storico-culturale inimitabile sia per chi ci abita sia per viene in visita».
In cima alle priorità vi è la riqualificazione della zona via di Roma – Sant’Apollinare Nuovo, attesa dal 2019. Al riguardo, si punta il dito contro l’inquinamento da traffico anche pesante, per il passaggio di autobus non elettrici, che provoca continue vibrazioni e rumori. A ciò si aggiunge, per i firmatari, il rischio quotidiano di migliaia di turisti che a piedi percorrono questo tratto di via di Roma, con marciapiedi molto stretti, inadatti per esempio all’uso di carrozzine o sedie a rotelle, e traffico nei due sensi. In aumento anche la ‘ghettizzazione’ di aree come l’Isola San Giovanni, “che si estende ormai a via Mariani e via di Roma, anche per l’affitto di locali e appartamenti senza la necessaria attenzione allo stato degli immobili e al numero dei locatari.
«I quartieri hanno necessità di ‘presidi’ e di luoghi di aggregazione sociale, oggi assenti – aggiunge Costa –. Altre problematiche? Mancanza di sicurezza per le donne e non solo, necessità di maggiore illuminazione per esempio in via F. Negri e di telecamere».
Per i firmatari servono poi investimenti massicci nel trasporto pubblico locale, incentivi all’uso del trasporto pubblica e mobilità elettrica, per uscire dalla morsa dell’inquinamento che – ormai è chiaro – non può più essere tenuta a freno solo con misure emergenziali. A dimostrazione di quanto sentite siano le questioni tra i commercianti e residenti del centro storico, basta dare un’occhiata ai primi firmatari della lettera aperta inviata all’amministrazione comunale: Rita Mazzillo della Ca’ de Ven, il poeta e drammaturgo Nevio Spadoni, Francesco Palumbo del Caffè Palumbo, Raffaele Calisesi del Galletti Abbiosi e Luca Berberini di Kokò Mosaico. Si può continuare a firmare online, oppure al Caffè Letterario, al Galletti Abbiosi o al Grinder Cafè.
Sabato 23 novembre Fulvia Missiroli converserà sul tema con Lidia Pupilli e con Marco Severini.
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