12 Dic 2022 15:32 - Lettere e opinioni
Qualità della vita: primi in Romagna, ma c’è poco da entusiasmarsi
parte debole della regione
di Brunello Cavalli
È ben vero che resta prima in Romagna. Ma è altrettanto vero che Forlì (34esima) sale di 6 posti e che tutte le province emiliane (eccetto Ferrara) vedono migliorare sensibilmente le rispettive posizioni. A favore di Ravenna pesano i risultati lusinghieri ottenuti per cultura e tempo libero (17esima in Italia), ricchezza delle famiglie e consumi, affari e lavoro.
Male, invece, il capitolo sicurezza per i furti nelle abitazioni e per le denunce di reato e quello della giustizia che ci vede ultimi in Italia per l’indice di rotazione delle cause in tribunale. Da segnalare, poi, il crollo nel capitolo ambiente e servizi dove siamo al 43esimo posto, arretrando di ben 29 posizioni. Elementi sui quali riteniamo si debba comunque riflettere, per capire, per rimediare, per migliorare.
Certo, si potranno contestare le scelte relative agli indicatori che portano alla classifica finale, come avviene puntualmente ogni anno. Ma sono indicatori validi per tutti. E se qualcuno sale e qualcuno scende una ragione c’è sicuramente.
Ravenna e la Romagna si confermano la parte debole della regione. Il dato è palese. E semmai ci sarebbe da chiedersi perché, nel corso degli anni, non si sia cercato di porre rimedio a questa debolezza di fatto che possiamo ormai considerare cronica. Una riflessione va fatta. Non per sterili polemiche di parte ma, appunto, per individuarne le cause e, se possibile, trovarne i rimedi.
E adesso aspettiamo, tra qualche giorno, la classifica di Italia Oggi, che magari ci racconterà un’altra realtà.