Presentato l’aggiornamento al Piano Urbanistico Generale. Sfide e innovazioni

L’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte e i tecnici del servizio progettazione e gestione urbanistica del Comune di Ravenna hanno presentato oggi alla commissione consiliare Assetto del territorio la riassunzione parziale della proposta di Piano urbanistico generale (Pug) recentemente approvata dalla giunta.

Il 17 dicembre è prevista una comunicazione analoga all’intero consiglio comunale, mentre a partire dal 18 il Pug aggiornato sarà pubblicato sul sito del Comune di Ravenna e per sessanta giorni sarà possibile presentare osservazioni. Durante questo periodo, saranno organizzati anche eventi di presentazione del piano per coinvolgere attivamente la comunità: il 19 dicembre alle 9 a sala D’Attorre di Casa Melandri (via Ponte Marino 2) per cittadini e professionisti, l’8 gennaio alle 17.30 nella sala preconsigliare del municipio per i consigli territoriali.

Le parole dell’Assessora del Conte

Spiega l’assessora Del Conte: «Fin dalla prima proposta del 2022, il più possibile orientata alla riduzione del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, alla valorizzazione del territorio e alla tutela dell’ambiente, sul Piano urbanistico generale l’Amministrazione comunale ha promosso la massima partecipazione al confronto, coinvolgendo la comunità ravennate a tutti i livelli. Gli eventi meteorologici estremi succedutisi nel frattempo hanno reso necessario fare nuove valutazioni, per adattare ulteriormente la pianificazione urbana ai cambiamenti climatici.

Di qui l’esigenza di aggiornare la proposta di Pug, mantenendone saldi i principi ispiratori e continuando a perseguire la politica di massima condivisione e partecipazione, con l’obiettivo di rispondere alle sfide socio-economiche e ambientali adottando un approccio flessibile, partecipativo e orientato alla sostenibilità e alla resilienza del territorio. In sintesi, il Piano si sta aggiornando in modo partecipato, con l’obiettivo di integrarlo con il Regolamento edilizio e di rispettare le normative ambientali, consentendo una lettura unificata e semplificata delle previsioni urbanistiche».

Le Innovazioni

Le principali innovazioni del piano sono identificabili nell’urgenza di rispondere ad un invariante, non negoziale, che risponde alla necessità di rendere i sistemi urbani resilienti. La resilienza a tutto tondo si esprime sia rispetto all’evidenza dei segni inconfondibili dei cambiamenti climatici, sia alle condizioni socio economiche locali e sovralocali che repentinamente si modificano.

Tutto ciò ha richiesto approfondimenti conoscitivi relativi al territorio spingendosi alla diagnosi dello stesso rispetto alla matrice sociale, alla matrice ambientale e a quella relativa al clima. Di conseguenza le tre sfide emergenti, “neutralità climatica”, “inclusione e ospitalità” e “attrattività, in transizione e internazionale”, declinate in microsfide, obiettivi, lineamenti e azioni, permeano il progetto “Paesaggi di terra e acqua”, così viene definito il piano urbanistico generale, della “Ravenna città responsabile” e approcciano in maniera sfidante il traguardo della resilienza.

“neutralità climatica”

La sfida “neutralità climatica” si articola in tre microsfide fondamentali: “resilienza climatica”, “cibo e agricoltura”, “ambiente e salute”. La realizzazione della neutralità climatica richiede infatti un ripensamento delle strutture urbane, incentivando la transizione verso un modello di sviluppo che privilegia fonti di energia rinnovabile e promuove l’efficienza energetica negli edifici. È fondamentale investire in infrastrutture verdi, come cintura e corona verde, che non solo contribuiscono al miglioramento della qualità dell’aria, ma fungono anche da spazi buffer tra città dell’abitare, quella della produzione e il mondo agricolo.

“inclusione e ospitalità”

La sfida “inclusione e ospitalità” rappresenta un’opportunità per sviluppare una città che non solo accoglie, ma che è anche in grado di valorizzare la diversità e promuovere il benessere collettivo. Attraverso un’attenzione particolare alla qualità della vita, all’accoglienza, all’offerta culturale formativa e all’abitare sostenibile, Ravenna può diventare un modello di città inclusiva e vivibile, capace di attrarre e mantenere residenti e visitatori.

In un contesto urbano in continuo cambiamento, l’inclusività deve diventare un principio guida nella pianificazione e nello sviluppo della città. Ciò implica la creazione di spazi pubblici e servizi che siano accessibili a tutti, indipendentemente dall’età, dalla provenienza o dalle capacità fisiche.

Un elemento chiave di questa sfida è la qualità della vita, che può essere migliorata attraverso la progettazione di quartieri sostenibili e vivibili. Gli spazi verdi, i parchi e le aree di socializzazione sono essenziali per favorire l’interazione sociale e il benessere psicofisico dei cittadini. Creare quartieri in cui i servizi siano a portata di mano permette ai residenti di vivere in modo più sostenibile, riducendo la necessità di spostamenti lunghi e promuovendo stili di vita più attivi e sani.

“attrattività, in transizione e internazionale”

L’ultima sfida, “attrattività, in transizione e internazionale”, riguarda più in specifico il mondo della produzione che si sta evolvendo rapidamente, grazie all’innovazione tecnologica e ai cambiamenti nella domanda del mercato, che richiederà una combinazione di innovazione tecnologica, adattabilità, investimenti nelle risorse umane e un impegno costante per l’efficienza e la sostenibilità. Il concetto di attrattività nel contesto della produzione si riferisce alla capacità di un’azienda o di un paese di attirare risorse, investimenti, talenti e clienti. In un mondo competitivo, le aziende devono essere attraenti per essere competitive e sostenibili nel lungo periodo.

Il piano propone una sintesi tra le varie anime di Ravenna: del lavoro e della produzione, dell’energia, dell’ambiente, della cultura e del turismo, mettendole a sistema in un’operazione che tende a esaltare le une e le altre in un rapporto di confronto virtuoso finalizzato ad accrescere lo stare bene in comunità. Una comunità che quindi si rigenera, non solo nei suoi contenitori edilizi e nella sua componente verde, ma nella sua interezza, grazie alle sfide sopra citate che fanno da innesco e luogo di convergenza delle aspirazioni e delle risposte alle necessità emergenti.

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