Dal 17 aprile, giorno di Pasqua, alle navi battenti bandiera russa è inibito l’acesso ai porti italiani. È quanto prevede un’ordinanza del Comando Generale delle Capitanerie di Porto a seguito delle disposizioni europee di embargo verso la Federazione Russa per la guerra in Ucraina.Tra gli altri, particolarmente colpito è il porto di Ravenna, scalo naturale, per la sua ubicazione, verso Russia e Paesi dell’Est in genere.Ma a Ravenna il traffico da e per la Russia è interrotto già da alcune settimane.
L’ultima nave battente bandiera russa è arrivata il 4 aprile scorso. Poi più niente, ci dicono all’Avvisatore Marittino di Ravenna. E da gennaio le navi che hanno fatto scalo sono state appena 14.Del resto sono già molte settimane che gli effetti degli scontri in Ucraina si fanno sentire. In calo sono le importazioni di materiali da costruzione e quelle di argille destinate al distretto delle caremiche di Sassuolo (9.055 tonnellate in meno sul 2021, negli ultimi due mesi).Altri settori penalizzati sono quelli dell’acciaio, delle derrate alimentati (cereali, olio di girasole, mangimi) ma anche dei concimi e dei minerali vari.L’Autorità Portuale fa sapere che quello di Ravenna è uno dei porti più esposti per il traffico con il Mar Nero movimentando da qui un’alta percentuale di merci in imbarco e in sbarco delle merci.
«Nello specifico – fanno sapere da via Antico Squero -, il porto di Ravenna gestisce il 40% dei traffici italiani nei confronti dei paesi del Mar Nero, in particolare di quello ucraino. Il nostro porto nel 2021 ha raggunto 4,3 milioni di tonnellate di merci di prodotti importati dal Mar Nero, cioè il 16% del traffico in relazione ai paesi in guerra, di questi l’11% sono con l’Ucraina e il 3% con la Russia».Ora il divieto all’accesso di navi russe complica ulteriormente le cose. Anche perché la direttiva si applica anche nei confronti delle navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità,
Per capire l’entità del problema, nel 2021, a Ravenna sono arrivate oltre 860mila tonnellate di merci soprattutto dai porti di Odessa e Mariupol. Inoltre, sempre lo scorso anno, il traffico complessivo di materiali da costruzione è stato di circa 2 milioni di tonnellate.Per quanto riguarda le navi arrivate, delle oltre 3 mila che hanno attraccato al nostro scalo, 500 provenivano dal Mar Nero. In particolare, circa 200 dall’Ucraina e 160 dalla Russia e circa 100 battenti bandiera della federazione.
Il blocco deciso ora dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto riguarda queste ultime. Ma il blocco, per forza di cose, interessa di fatto sia la flotta russa che quella ucraina.