Per l’incontro del Moog, una lezione sul gruppo brittannico “I Monty Python” con Della Torre

Lezioni di Cinema: I Monty Python per I sabati del Moog

Sabato 11 febbraio alle 18, presso Moog Slow Bar, Vicolo Padenna 5 Ravenna, si terrà il 14esimo incontro della rassegna “I sabati del Moog” curata da Ivano Mazzani. Francesco Della Torre, critico cinematografico, ci racconterà la storia del gruppo comico britannico “I Monty Python”.


I Monty Python sono stati un gruppo comico britannico
, attivo principalmente dal 1969 al 1983 e costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin. I membri dei Monty Python hanno avuto un’istruzione di alto livello (tutti tranne Gilliam laureati a Oxford o Cambridge) e la loro commedia è spesso acutamente intellettuale, con uso innovativo di tecniche classiche, autoreferenze e numerosi riferimenti culturali. Hanno inoltre lavorato nel cinema come protagonisti nei film Monty Python e il Sacro Graal, Brian di Nazareth e Monty Python – Il senso della vita. Quest’ultimo vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 1983. I Monty Python sono, inoltre, autori ed interpreti del Monty Python’s Flying Circus (Il circo volante dei Monty Python), l’innovativa e fortunata serie comica trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974, che fu il loro trampolino di lancio.

 

I Monty Python nascono nel 1939, si potrebbe dire. È John Cleese il primo a venire alla luce. Segue a distanza di un anno Terry Gilliam l’americano. Non passano neanche due mesi ed ecco arrivare Graham Chapman. Mentre il primo febbraio del 1942 è la volta di Terry Jones, gallese. Eric Idle e Michael Palin giungono uno a ridosso dell’altro nel 1943, rispettivamente il 29 marzo e il 5 maggio.
I sei si ignoreranno bellamente per i primi trent’anni della loro vita, studieranno materie inutili come medicina e architettura. Fin quando accadrà: una serie di circostanze li farà incontrare così tante volte da non pensare possibile evitare di lavorare insieme.

 

Anche se il sospetto di sfiducia si annida nel gruppo fin dall’inizio. Ecco come Micheal Palin ricorda Terry Gilliam: “Ho incontrato Terry per la prima volta alla Rediffusion Television quando Humphrey Barclay ci disse che dovevamo conoscere questo disegnatore di fumetti. Ecco, era un americano strambo. Pensavo che l’avremmo visto e finita lì. Credo fosse anche disoccupato al tempo. Ci siamo incontrati e la cosa che mi rimase più impressa di lui era che indossava un grande cappotto, un cappotto molto lungo. Un cappotto direi veramente enorme. Un cappotto proprio gigantesco”.
Ecco come John Cleese ricorda Graham Chapman: “Lo conobbi a un provino per il Footlights Dramatic Club il mio primo anno a Cambridge. Venivano selezionati soltanto 25 studenti all’anno, e per entrare occorreva che qualcuno ti notasse in giro per il College mentre stavi facendo qualcosa di buffo. Io e questo tizio allampanato cominciammo a chiacchierare prima dell’audizione e uscimmo a mangiare qualcosa. È molto strano ma mi ricordo che la mia reazione nei suoi confronti fu un sentimento di repulsione. Era una sensazione tutta di stomaco. Credo semplicemente che non mi piacesse per niente”.

 

Una sfiducia che nel tempo delle prime frequentazioni poteva trasformarsi in disistima.
Ecco come Graham Chapman parlava di Terry Gilliam: “In Terry notavamo l’assoluta povertà del suo inglese. John diceva che il suo linguaggio era limitato, e che rispetto alle cose o diceva ‘figo’ o ‘mi fa veramente cagare’. Nessuna sfumatura possibile. Mi ricordo una volta durante un tour in Canada stavamo sorvolando il Lago Superiore e Terry sporgendosi dal finestrino guardava il lago e poi si girava verso di noi e ci diceva: ‘Ehi ragazzi – guardate che gran mucchio d’acqua qua sotto’”.

Ma come nascono i Monty Python? Siamo nel pieno del fermento della trasformazione degli anni ’60. L’Impero Britannico si sfalda e la generazione beatlesiana s’ingrossa: l’ondata di liberazione dalla swinging London si espande a macchia d’olio in tutto il Regno Unito, questo è il luogo in cui l’esperienza dei Monty Python prende forma. Soprattutto nell’ambiente dinamico dell’università, tra le compagnie amatoriali di Cambridge e Oxford.

 

La carriera dei sei passa anni in bilico tra i doveri universitari e il desiderio di darsi completamente al teatro.
“Era il marzo 1964”, ricorda Graham Chapman, “e venne la Regina Madre a inaugurare il nuovo reparto di biochimica e fisiologia del Saint Swithin. A quel tempo io ero il Segretario dell’Unione Degli Studenti, e così fui invitato a prendere un tè con Sua Maestà dopo l’inaugurazione.
Durante il tè spiegai a Sua Maestà che facendo parte del cast del Cambridge Circus, una rivista che facevamo, eravamo stati invitati a fare un tour in Nuova Zelanda. E questo significava che avrei perso sei mesi di corsi di medicina, e i miei erano totalmente contrari.

 

La Regina Madre mi guardò e mi disse: ‘Ma è un posto splendido la Nuova Zelanda, lei deve andare’. Così utilizzai quest’affermazione per convincere i miei, e la cosa funzionò.
Mia madre ora poteva andare dal macellaio e dire: ‘Oh, la Regina Madre gli ha detto che deve andare’”.
Racconta Michael Palin: “C’era un mucchio di gente che allestiva commedie, sketch comici, sia a Cambridge che a Oxford, era il modo di sopravvivere. La maggior parte di noi veniva dalla scuola pubblica. Dall’istituzione scuola pubblica. E come puoi sopravvivere nella scuola pubblica se non hai un minimo di senso dell’umorismo? Noi eravamo riusciti a sopravvivere alla scuola pubblica, e adottammo la stessa tecnica di sopravvivenza anche all’università. Soprattutto chi faceva materie umanistiche, lingue, arte, storia, eravamo pieni di senso dell’umorismo. Mentre conoscevo davvero poche persone di fisica o di matematica provviste di senso dell’umorismo. Come dire, erano tutti così concentrati che preferivano spaccare l’atomo piuttosto che spaccarsi dalle risate. Capite: questo tipo di senso dell’umorismo”.

 

FRANCESCO DELLA TORRE è nato a Ravenna mezzo secolo fa, e a inizio secolo è stato tra i fondatori del festival Corti da Sogni, co-organizzatore dal 2000 al 2018. Attualmente collabora per il Soundscreen Film Festival, è consulente artistico e collaboratore delle rassegne del Cinema Mariani e di Rocca Cinema. Cura dal 2009 la rubrica di cinema Visibili e Invisibili su Ravenna & Dintorni. Fuori dallo schermo, è insegnante di matematica alle scuole superiori, e proprio per questo, ogni tanto, tiene anche lezioni di cinema.

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