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Inaugurati i nuovi alloggi universitari dell’Opera di Santa Teresa. In tutto 25 posti letto

L’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù ha inaugurato i nuovi alloggi universitari della residenza “Giovanni Paolo II”, portando l’accoglienza studenti a 25 posti letto rispetto ai 17 precedenti.

Accanto al secondo piano dello stabile di via de Gasperi, inaugurato come studentato due anni fa, si aggiunge così il quarto piano del medesimo stabile, ritornato in possesso della Fondazione dopo che la Coop. Sociale Dolce aveva dismesso l’attività di comunità alloggio per anziani. Presenti al taglio del nastro l’arcivescovo della diocesi Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, nonché presidente dell’Opera di Santa Teresa, il direttore don Alberto Graziani, il vicedirettore diacono Luciano Di Buò, il responsabile delle attività istituzionali Filippo Botti.

«L’aumento dei posti permette all’Opera di svolgere un servizio ai giovani, alle loro famiglie e a tutta la città. Anche i criteri di accoglienza vanno incontro alle loro esigenze e chiedono in cambio una disponibilità, libera, a interessarsi alle opere di carità, entrando nella logica del volontariato. La carità educativa – dichiara l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni – può avere qui una applicazione, non lontana dalle intenzioni e dallo spirito del Fondatore don Angelo Lolli. Ringraziamo tutti quelli che collaborano e fanno crescere queste attività intorno ad un’Opera che rimane una luce e un fermento per la Chiesa locale e per Ravenna».

Il progetto dello studentato

Il progetto dell’accoglienza studenti fuori sede nasce nel 2021 aderendo a un accordo territoriale di locazione sulle politiche abitative pubbliche e sociali, di cui è parte anche il Comune, per fornire un servizio di ospitalità a prezzi calmierati, sensibilmente inferiori alla media di mercato e per dare supporto alla crescita del Campus di Ravenna.

«Anche se in base ai criteri di locazione dell’accordo, il nostro ente rientrerebbe nella fascia massima del canone per il centro urbano, abbiamo scelto di collocarci nella fascia minima – afferma il vicedirettore Luciano Di Buò – per farci prossimi alle necessità delle famiglie garantendo loro affitti a prezzi favorevoli oltre a una serie di servizi che la cittadella della carità offre. Rinunciando alle politiche di mercato, la nostra Fondazione condivide l’approccio sociale di questa scelta e si mostra sensibile alle esigenze del territorio. Garantire il diritto allo studio, riducendo l’impatto economico che potrebbe discriminare le famiglie con limitate risorse finanziarie è il nostro contributo alla società e in primis alle future generazioni».

In linea con un obiettivo di sviluppo del campus universitario, oltre allo studentato gestito direttamente dalla Fondazione, a settembre 2022 e sempre nei locali dell’Opera, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna – ER.GO ha inaugurato un secondo studentato, il primo della Regione a Ravenna. Tredici stanze con 25 posti letto disponibili per studenti e studentesse, che per reddito e merito, rientrano nei requisiti di graduatoria stabiliti dalla Regione.

«La richiesta di alloggi da parte degli universitari che scelgono il Campus di Ravenna – aggiunge il responsabile delle attività istituzionali dell’Opera, Filippo Botti – è molto difficile da soddisfare. Nei mesi estivi e anche nel corso dell’anno accademico, riceviamo tantissime richieste di disponibilità alloggi da parte di studenti e genitori. Lo studentato dell’Opera, ampliato in questi mesi e operativo da settembre 2023, e la residenza universitaria in locazione ad ER.GO (per un totale quindi di 50 posti letto) sono un primo fondamentale passo in avanti».

«Ringraziamo l’Opera di Santa Teresa e accogliamo con grande soddisfazione l’ampliamento dei posti letto nei locali di via de Gasperi. Si tratta di un segnale di attenzione importante verso i ragazzi e le ragazze che scelgono Ravenna per il proprio percorso di formazione universitaria. La crescita dell’Università nella nostra città è fonte di grandi opportunità di sviluppo per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di pensarci sempre di più a misura anche di studenti universitari» conclude l’assessore Fabio Sbaraglia.

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