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Novità da Legacoop Romagna. Paolo Lucchi è il nuovo presidente, confermata la vice Giorgia Gianni

Paolo Lucchi, ex sindaco di Cesena, è il nuovo presidente di Legacoop Romagna. Lo ha deciso il terzo congresso dell’associazione tenutosi questa mattina a Ravenna. Il passaggio di testimone con Mario Mazzotti è stato sancito dalla nuova direzione eletta dai delegati delle circa 380 imprese associate delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

 

 

Lucchi diventa presidente di un mondo che nel complesso dà lavoro a circa 24mila persone, con un fatturato che supera i 6 miliardi e oltre 300 mila posizioni associative. Le vicepresidenti sono Giorgia Gianni (confermata) e la neoeletta Romina Maresi. Una «standing ovation» ha salutato Mario Mazzotti, che non si è ripresentato, perchè il regolamento prevede l’incandidabilità alla carica di presidente di Legacoop per i pensionati. Nel suo discorso di insediamento, Lucchi ha ricordato il radicamento del movimento cooperativo nella società romagnola: «quasi un 1 abitante su 3 delle nostre tre province, è socio di una cooperativa aderente a Legacoop e dieci delle nostre cooperative associate sono tra le prime 50 imprese, per dimensioni, della Romagna. Se questo mondo si fermasse improvvisamente verrebbero meno pezzi fondamentali di produzione, agroalimentare, servizi, eventi culturali, turismo e commercio, come in una distopia cinematografica“, occorre quindi potenziare il modello cooperativo rilanciando “una nuova stagione di protagonismo dei soci».

 

 

Tre i punti chiave del suo mandato: organizzazione interna, dimensione istituzionale della Romagna, nuovo patto con le amministrazioni locali. Il “Progetto Romagna” su cui punta l’associazione sin dalla sua costituzione, ormai dieci anni fa, è sempre valido. «Sollecitiamo i territori delle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini a rappresentare l’ambito sul quale innestare i poteri, le attribuzioni e le funzioni di un nuovo ente intermedio, collocato tra i Comuni e la Regione. E sollecitiamo anche la Regione Emilia-Romagna a riprendere in mano con convinzione il tema delle riforme istituzionali e della distribuzione funzionale delle deleghe».

 

Infine un nuovo patto con le Amministrazioni locali per la programmazione della sanità territoriale del futuro e dell’integrazione sociale e sanitaria.

 

«La nostra, mia e di Paolo, non sarà una semplice staffetta, non la intendo così — ha detto Mazzotti nel suo saluto di fine mandato — . L’intendo piuttosto come la prosecuzione di un percorso che abbiamo intrapreso insieme e condotto insieme negli ultimi 4 anni e che ora, Paolo, con le sue grandi capacità politiche, organizzative ed umane, saprà interpretare, innovare e gestire, d’intesa con gli organismi dirigenti dell’associazione e le associate, con il suo stile, la sua impronta, la sua professionalità».

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