07 Lug 2024 10:11 - In evidenza
“Non dirmi che hai paura”: la storia della velocista somala Samia Yusuf Omar all’Alighieri
Ultima alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, è diventata simbolo di riscatto e libertà in un Paese sempre più dominato dall'integralismo religioso. Prima assouta lunedì 8 luglio al Teatroo Alighieri
di Redazione
«Sappiamo che siamo diverse dalle altre atlete (…) ma vorremmo dimostrare la nostra dignità e quella del nostro Paese»: Samia Yusuf Omar non conquista nessun podio alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 – in gara arriva ultima – ma diventa simbolo di riscatto e libertà per le donne della Somalia, un Paese sempre più dominato dall’integralismo religioso. La storia della velocista che Giuseppe Catozzella ha raccontato nel romanzo vincitore Premio Strega Giovani nel 2014 – “Non dirmi che hai paura” – diventa ora un’opera teatrale musicale in prima assoluta a Ravenna Festival lunedì 8 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri.
“Non dirmi che hai paura”
Da un’idea di Giorgia Massaro, con la regia di Laura Ruocco, la supervisione all’adattamento di Catozzella e la supervisione artistica di Ivan Stefanutti, Non dirmi che hai paura accosta composizioni originali di Alessandro Baldessari a musiche di Peter Gabriel e Jill Gabriel, arrangiate dallo stesso Baldessari. Avvalendosi anche di coreografie di Giulio Benvenuti e testimonianze video (incluse quelle di atleti rappresentanti del Programma Olimpico per i Rifugiati), Non dirmi che hai paura restituisce voce a Samia e al suo desiderio di raggiungere l’Europa per continuare ad allenarsi per Londra 2012, un sogno su cui si sono chiuse le acque del Mediterraneo.
Lo spettacolo è parte de Le vie dell’Amicizia: quest’anno lo speciale progetto di Ravenna Festival, che dal 1997 disegna ponti di fratellanza e promuove il dialogo attraverso il linguaggio universale della musica, è infatti dedicato al dramma dei migranti. Non dirmi che hai paura è possibile grazie al sostegno di Reclam Edizioni e Comunicazione.
«Per me la storia di Samia è un volo – scrive Laura Ruocco nelle note di regia – Non solo per il suo sport, la corsa; ma soprattutto per la sensazione di determinazione e libertà che si respira dalla personalità di questa giovane ragazza somala. È aria, velocità, gioco, libertà appunto, ma anche lavoro, disciplina, sudore. Eccolo, per me, il fulcro della sua storia ed ecco il senso dello spettacolo. (…) Perché in fondo, noi tutti siamo Samia. Noi tutti siamo un concentrato di affetti, di passioni da alimentare, di speranze per cui lottare, di viaggi da intraprendere. Non vorrei portare in scena uno spettacolo sul tema dell’immigrazione, ma uno spettacolo su una giovane e bravissima atleta costretta ad emigrare.»
Giuseppe Catozzella, autore del romanzo, aggiunge: «Se è vero, come per l’epica classica, che la storia di Samia è una questione di vita o di morte, che l’eroina lotta per ciò che c’è di più vero e di più importante, che invoca le forze terrene e quelle ultraterrene pur di affrontare la sovrumana avventura di diventare se stessa e rappresentare così, in questa tensione, ogni essere umano – il desiderio di sondare la nostra libertà, di scovare il coraggio per strapparci alle origini, se esse ci impediscono di vivere e di diventare chi vorremmo – se tutto ciò è vero, allora questa storia deve consumarsi sotto i nostri occhi, stagliandosi su una scena».
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org. Biglietti: da 18 a 35 Euro (ridotti da 15 a 32). I giovani al Festival: under 18 5 Euro; Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50%