Mercoledì 16 agosto alle 21 presso il Luana Beach di Marina di Ravenna (Via Lungomare 80), si svolgerà la serata dedicata alla rassegna poetica “Un poeta da ricordare”. A cinquant’anni dalla scomparsa di Aldo Spallicci (Bertinoro 1886 – Premilcuore 1973), Nevio Spadoni illustrerà con letture ed un intervento critico l’opera del poeta. Accompagneranno le letture gli interventi musicali di Stefano Martini (violino) e di Egidio Collini (chitarra). Ingresso libero
Medico pediatra, uomo politico nel partito repubblicano, deputato dopo la guerra alla Costituente, Spallicci fece l’esperienza del confino e del carcere perché mazziniano antifascista. Umanista di grande cultura, ha dato il meglio della sua attività alla Romagna facendosi animatore degli studi folklorici, letterari e storici, prima con la rivista “Il Plaustro”, poi con la “Piê”. Pilastro della poesia romagnola, ha concepito e vissuto la vita come dovere, secondo l’etica mazziniana, dove la poesia è sentita come fede laica e missione civile.
Aldo Spallicci ha inaugurato una nuova fase nella poesia specie romagnola e in dialetto, liberandola dal genere satirico – ridanciano di matrice ottocentesca e portandola su vette di puro lirismo, in una ricchezza e complessità di ispirazione spesso corale tesa al recupero di una antropologia regionale, ma proiettata in una dimensione universale. Pur con una visione laica, la sua lirica è intrisa di spiritualità: infatti, oltre alla natura (l’anima delle cose) e alle passioni umane (il cuore degli uomini), vede la presenza del divino nella natura (il suo Dio).
Non va dimenticato che nella poesia di questo autore è presente anche il tema della guerra, e pur essendo stato interventista nel primo conflitto mondiale, si rende conto di quanto la guerra sia orrenda e disumana. Il tema poi della libertà è fortemente descritto avendo, come si è detto, subito l’oppressione della dittatura fascista. Pasolini ha visto nello Spallicci “idillico” il miglior poeta del suo tempo. Nelle ultime opere tuttavia si è accorto che quella Romagna esaltata e idealizzata, forse non è mai esistita.
Al poeta e drammaturgo ravennate Nevio Spadoni, il 31 luglio u.s. la giuria del prestigioso Premio Lerici Pea ‘Paolo Bertolani’ ha assegnato il maggior riconoscimento per la sezione in lingua dialettale, definendolo uno fra i più autorevoli poeti italiani che si esprimono nel dialetto. Il poeta ravennate ha raccolto nel tempo numerosi altri i riconoscimenti tra i quali Il Lanciano, il Gozzano, ‘Salva la tua lingua locale’ (in Campidoglio), il Guardiagrele alla carriera (Abruzzo), l’Ischitella, il Premio Adriatico, e una menzione al Premio Alda Merini. Il nome di Nevio Spadoni compare inoltre in diverse antologie italiane e straniere.
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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