Nel 2025 un viaggio fra i mosaici di Chagall al MAR

Il prossimo autunno tornerà a Ravenna la Biennale di Mosaico Contemporaneo, un appuntamento unico nel suo genere che, per tre intensi mesi, inviterà ad immergersi in una tecnica dalla storia secolare che non smette di affascinare. La mostra del MAR sarà dedicata ad uno dei più importanti maestri del ‘900: Marc Chagall.

L’evento espositivo del MAR aprirà la kermesse dedicata al mosaico che coinvolgerà tutta la città di Ravenna. La Biennale di Mosaico Contemporaneo è promossa, organizzata e sostenuta dal Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e al Mosaico, coordinata dal MAR. 

Partendo da uno dei capolavori presenti nella collezione del MAR, Le Coq bleu, la mostra sarà il primo grande progetto dedicato al rapporto di Chagall con il mosaico, un aspetto fondamentale del suo lavoro che si sviluppò principalmente dopo la Seconda Guerra Mondiale e in stretta collaborazione con i mosaicisti di Ravenna.

Le parole del vicesindaco Sbaraglia

«Siamo orgogliosi di ospitare una mostra così importante dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte del Novecento – dichiara il vicesindaco con deleghe alla Cultura e al Mosaico Fabio Sbaraglia -. Con Marc Chagall e il Mosaico, il MAR, offrirà ai visitatori e alle visitatrici del Museo una rara e preziosa opportunità di esplorare la ricerca di un artista che, in stretta collaborazione con le maestranze del mosaico di Ravenna, ha saputo innovare e trasformare la tecnica del mosaico in un linguaggio espressivo unico e personale, capace di dialogare con l’architettura e lo spazio. 

Questa mostra rappresenta un’occasione unica non solo per celebrare Chagall, ma anche per riconfermare la nostra città come punto di riferimento per la cultura e per il mosaico in particolare, continuando a tessere relazioni con istituzioni di primo piano come il Musée national Marc Chagall insieme al quale realizziamo questa importante operazione”.

La mostra

La mostra, in programma nelle sale del MAR dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, realizzata in coproduzione fra il Musée national Marc Chagall di Nizza e il Museo d’Arte della città di Ravenna, sarà curata dal direttore generale dei Musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes, Anne Dopffér, dal responsabile scientifico del Museé national Marc Chagall, Gregory Couderc, dalla conservatrice del Museo d’Arte della città di Ravenna, Giorgia Salerno, e dal direttore artistico della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, Daniele Torcellini.

La mostra – che vedrà come prima tappa il Museé national Marc Chagall, nel periodo compreso tra maggio e settembre 2025, e che prosegue i cicli espositivi del museo francese dedicati alle diverse tecniche sperimentate dall’artista – si pone in continuità con le mostre dedicate ad esplorare il ruolo e la presenza del mosaico nell’arte moderna e contemporanea che il Museo MAR sta organizzando da diversi anni nel contesto delle Biennali di Mosaico Contemporaneo.

Chagall

Marc Chagall, sperimentando il mosaico come forma espressiva, aggiunge un ulteriore capitolo alla sua ricerca su luce, colore e materiali. La sua avventura nel mondo del mosaico comincia nel 1954, quando, al rientro da un viaggio in Grecia, rimane profondamente colpito dalla bellezza dei mosaici bizantini di Ravenna.

Nel 1955, viene contattato dallo storico dell’arte Lionello Venturi e in seguito da Giuseppe Bovini, direttore del Museo Nazionale di Ravenna, che lo invita a partecipare alla mostra collettiva di mosaici realizzati dal Gruppo Mosaicisti a partire da bozzetti preparatori forniti da artisti di fama internazionale: la Mostra di Mosaici Moderni a cui Bovini sta lavorando con Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli e che oggi costituisce il nucleo storico della collezione permanente del MAR. 

I suoi mosaici

È in questa occasione che Chagall realizza il suo primo mosaico, Le Coq bleu, sperimentando per la prima volta la tecnica musiva. Da quel momento, la sua attività artistica si intreccia con il, portandolo a realizzare una serie di opere monumentali che si confrontano con l’architettura e lo spazio ambientale, inaugurando una lunga collaborazione con i mosaicisti Lino e Heidi Melano e, in seguito, Michel Tharin. 
Oggi il mosaico Le Coq bleu, realizzato dal mosaicista ravennate Antonio Rocchi, rappresenta una delle opere più iconiche della collezione del Museo d’Arte della città di Ravenna, oltre che uno dei simboli del passaggio dalla tradizione musiva al linguaggio contemporaneo.

In totale, Chagall, dopo il mosaico ravennate, ha realizzato altri tredici mosaici, distribuiti tra il sud della Francia (Nizza, Vence, Saint-Paul-de-Vence, Les-Arcs-sur-Argens), gli Stati Uniti (Chicago, Washington), Israele (Gerusalemme) e la Svizzera (opera creata per un hôtel particulier a Parigi poi trasferita alla fondazione Gianadda a Martigny nel 2003), tra questi il celebre “Les Amoureux” per la Fondazione Maeght (1964), il mosaico “Le Mur des Lamentations” per la Knesset di Gerusalemme (1965-1966), “Le Char d’Elie” per il Museo Nazionale Marc Chagall a Nizza (1971), il grande “The Four Seasons”, per la First National Bank di Chicago (1974).

Un viaggio fra i mosaici dell’artista

La mostra offrirà per la prima volta un panorama completo dei mosaici realizzati dall’artista tra il 1958 e il 1986, con opere provenienti da collezioni private e istituzioni nazionali e internazionali. Saranno esposti mosaici trasportabili, bozzetti, maquettes e opere su carta che testimoniano il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto.

La mostra sarà arricchita anche da dipinti, disegni, incisioni e litografie che completano il quadro della ricerca e dell’evoluzione dell’artista. Il percorso espositivo sarà caratterizzato da scenografie immersive, fotografie di grande formato e percorsi tattili, destinati a far scoprire al grande pubblico le specificità di questa antica tecnica.

Attraverso le opere di Marc Chagall sarà poi possibile ripercorrere le relazioni tra la Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Gruppo Mosaicisti e l’École d’Art Italien a Parigi, diretta da Gino Severini, oltre che l’intensa collaborazione tra Chagall e il mosaicista ravennate Lino Melano, con il quale lavorò a molte delle sue produzioni musive. Una specifica sezione di mostra sarà infatti dedicata al rapporto tra Chagall e il contesto del mosaico ravennate, presentando il lavoro dei mosaicisti che hanno collaborato con l’artista.

E per la prima volta, inoltre, sarà possibile vedere il bozzetto originale che Chagall inviò a Ravenna per la creazione del mosaico Le Coq bleu. Il mosaico, grazie anche alla collaborazione del Rotary Club, della Camera di Commercio di Ravenna e della Provincia, lascerà Ravenna per pochi mesi per contribuire a questa importante esposizione e tornerà per la seconda tappa della mostra che aprirà in occasione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo. 
La mostra sarà anche l’occasione per pubblicare un catalogo che, essendo l’unica pubblicazione completa sull’argomento, diventerà un’opera di riferimento scientifico, riccamente illustrata.

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