Multa a un albergatore di Lido di Savio. Lavoratori irregolari e in nero

Continua il contrasto al lavoro irregolare nel settore turistico alberghiero: sulla base dell’esito del piano provinciale di controllo messo in campo durante l’estate scorsa, i Reparti territoriali della Guardia di Finanza della provincia di Ravenna stanno ora ultimando gli accertamenti nei confronti delle strutture alberghiere ispezionate, contestando le numerose irregolarità emerse a loro carico.

Questa volta a vedersi notificare il verbale di accertamento è stata la società che gestisce un albergo in Lido di Savio dove, anche a seguito di una segnalazione al numero di pubblica utilità “117”, i Finanzieri del Gruppo di Ravenna a fine luglio scorso avevano deciso di effettuare un accesso a sorpresa, che permetteva di acquisire numerosa documentazione extracontabile relativa all’impiego dei lavoratori stagionali e di intervistare i numerosi dipendenti presenti in quel momento nella struttura.

Sula base di tutti gli elementi raccolti e delle comunicazioni di legge effettuate agli enti previdenziali è quindi emersa una sistematica evasione fiscale e contributiva attuata prevalentemente attraverso la contabilizzazione in busta paga di un numero di ore prestate da ciascun lavoratore ben inferiore a quelle effettivamente svolte.

In pratica sono stati identificati ben 22 dipendenti, in maggioranza di nazionalità rumena, ma anche diversi italiani, assunti con contratti a tempo determinato part time che si vedevano rilasciare a fine mese buste paga riportanti un numero di ore lavorate pari a circa la metà di quelle realmente prestate, risultate di norma pari a 11 ore giornaliere con tre pause da 30 minuti.

Inoltre, altri 5 lavoratori, di cui 4 extracomunitari e un cittadino rumeno, prestavano servizio senza alcun formale rapporto di lavoro, risultando completamente in nero, salvo essere poi regolarizzati subito dopo la visita delle Fiamme Gialle.

In questo modo sono stati illecitamente abbattuti gli oneri contributivi e previdenziali a carico della struttura e sottratta a tassazione una base imponibile stimata prudenzialmente in oltre 35.000,00 euro in soli tre mesi di attività.

Ora la società diffidata dovrà regolarizzare le posizioni contributive dei dipendenti se vuole vedersi comminare le sanzioni minime previste dalla legge, altrimenti si vedrà contestare una maxi sanzione che potrà arrivare anche a 20.000 euro.

Il servizio svolto conferma l’attenzione operativa delle Fiamme Gialle ravennati nella repressione di ogni sistematica prassi di illecito abbattimento dei costi aziendali a danno della libera concorrenza e, nel caso specifico, del diritto dei lavoratori a vedersi riconosciuto l’impegno profuso e rispettate le tutele di legge.

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