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C’è tempo fino al 25 marzo per visitare la mostra di Franco Angeli “Gli anni ’80”

Fino al 25 febbraio è visitabile sabato e domenica dalle 16 alle 19, alla Galleria FaroArte di Marina di Ravenna la personale di Franco Angeli “Gli anni ’80”. Una mostra nata dalle idee dell’artista dopo la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1978.

Negli anni ‘Ottanta, Angeli, si dedica maggiormente alla figurazione: capitelli, piazze deserte e marionette. Iniziano così a comparire nei suoi paesaggi «gli aeroplanini, infantilmente gioiosi, che portano la morte nel Vietnam», che sembrano richiamare i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Il forte interesse sociale e popolare prosegue poi nella serie di paesaggi esotici con piramidi, obelischi, e gli aerei che diventeranno vere e proprie Esplosioni (1986). Le forme divengono stilizzate e lasciano affiorare guglie, capitelli e piazze deserte, ma pure come simboli dove il contorno si fa preciso e netto, mentre le atmosfere rimangono vaghe nella materia cromatica.

La “piattezza” serve a far emergere diversi simboli come l’Obelisco: che è un toccare il cielo con un dito, o l’unione fra cielo e terra. La Casa: compatta e senza luci è anch’essa espressione di raccoglimento e protezione dei sogni e dei desideri. L’Aereo: come elemento libero, portatore di vita come di morte. Nel lavoro di Angeli il simbolo si stacca dal fondo e ci fa riflettere. Il tema della “marionetta”, che compare sempre più spesso dopo il 1984, è una sorta di autoritratto che sembra preludere alla fase finale della sua vita.

Giuseppe Franco Angeli

Giuseppe Franco Angeli (Roma 1935- 1988), autodidatta, si accostò all’arte astratto-materica, sperimentando tecniche e materiali vari in una ricerca tesa a superare l’informale.

Spinto dalle necessità familiari, inizia a lavorare sin da bambino, in una tappezzeria poi in una carrozzeria, apprendendo l’utilizzo dei tessuti, delle sagome e dei ritagli, che riporterà poi nelle sue opere. Non frequenta regolari studi d’arte, ma inizia a dipingere nel 1957, anno in cui parte per il servizio militare.

Negli anni Sessanta fa parte della “Scuola di piazza del Popolo” con Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Renato Mambor, Mario Ceroli, Cesare Tacchi, i quali erano soliti riunirsi al Caffè Rosati – a piazza del Popolo – o presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis.

Angeli inaugura la sua prima personale nel gennaio 1960, e nello stesso anno vince il Premio d’incoraggiamento ad artisti del Ministero della Pubblica Istruzione. Seguono poi diverse mostre in cui iniziano a comparire le simbologie del potere, la violenza degli accadimenti reali che per lui assumono un’importanza centrale e che non smette di fissare nelle proprie opere.

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