1 miliardo e 200 milioni sono i nuovi fondi del Pnrr per la Romagna, stanziati per la ricostruzione dopo le alluvioni di maggio 2023. Questo è l’esito dell’incontro tra la premier Giorgia Meloni e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen tenutosi ieri, 17 gennaio, a Forlì. Ecco cos’è successo alla visita di Meloni e Von der Leyen a Forlì.
Oltre ai fondi del Pnrr, a Forlì è stato annunciato l’arrivo di altri 600 milioni di euro, derivanti da un patto firmato tra Governo e regione Emilia-Romagna, motivo per cui è arrivato in Romagna anche il presidente Stefano Bonaccini. Questi Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) a detta di Meloni sono «risorse importanti che vengono concentrate su pochi obiettivi strategici che sono sviluppo, crescita, infrastrutture, futuro».
«Quando siamo state qui – ha commentato Giorgia Meloni – Ursula von der Leyen portò la solidarietà europea ma anche il suo impegno e il fatto che sia qui di nuovo è un simbolo di grande serietà e concretezza, del quale tutti i cittadini devono ringraziare la von der Leyen. Abbiamo lavorato duramente insieme in questi mesi».
«È molto toccante – ha commentato la presidente della Commissione Europea – essere di nuovo qui in Emilia Romagna dopo le devastazioni dell’alluvione. Quel che mi ricordo di più è questa enorme massa di fango e l’enorme solidarietà di uomini e donne che si aiutavano l’un con l’altro. La Ue è stata dalla vostra parte, questo è il messaggio, e continueremo ad esserlo. La cooperazione è stata eccezionale, abbiamo dedicato un miliardo e 200 milioni a questa regione. Vogliamo aiutarvi a rimettervi in piedi e ad essere più resilienti. Lo stiamo facendo e lo faremo ancora di più».
«Quando sono venuta qui a maggio vi ho detto che dovevate rimanere forti e che l’Europa sarebbe stata a fianco a voi. Adesso voglio dirvi che continueremo a stare al vostro fianco per tutto il tempo necessario alla vostra ripresa. Tin bota, l’Europa rimane con voi», ha aggiunto.
Davanti al municipio hanno manifestato i comitati degli alluvionati – che in 8 mesi hanno ricevuto «solo promesse» – sostenuti anche da Cgil e Anpi, nonché alcune associazioni ecologiste. In piazza a manifestare c’erano tra le 200 e le 400 persone. Lo stanziamento dei fondi del Pnrr non soddisfa nemmeno il presidente della provincia e sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, secondo cui i fondi stanziati dovrebbero andare a famiglie e imprese; mentre invece sono destinati unicamente alle opere pubbliche.
«Al primo annuncio – commenta De Pascale – di queste ulteriori risorse avevo sperato davvero che potessero essere destinate agli indennizzi per famiglie e imprese. Ricordo a tutti che da otto mesi attendono senza aver visto un euro e che, nonostante le promesse del Governo, non sono ancora nemmeno indennizzabili i beni mobili (arredi e veicoli)».
«Dallo scorso giugno – continua – non ho purtroppo avuto modo di farlo in altra sede e mi sento di fare tre doverose richieste alle presidenti Meloni e Von der Leyen: spostare subito più risorse possibile dagli investimenti pubblici agli indennizzi per i privati e le imprese, che rappresentano al momento la vera urgenza; garantire che non ci saranno ulteriori aggravi burocratici collegati all’applicazione delle norme che regolamentano il Pnrr sulle opere urgenti già programmate».
«Infine, chiedo di garantire che, a differenza di quanto avvenuto per gli ammortizzatori sociali, in larghissima parte ritornati allo Stato, le risorse nazionali già allocate ed eventualmente sostituite da quelle Pnrr saranno reindirizzate su altre opere per la sicurezza del nostro territorio. La Romagna ha bisogno di concretezza e risposte immediate, non di conferenze stampa a porte chiuse» conclude de Pascale.
Sul tema è intervenuto anche Alberto Ferrero – capogruppo e coordinatore di Fratelli d’Italia per la provincia di Ravenna – con una nota stampa. «Serviranno sia alla ricostruzione che per opere di prevenzione, quelle che purtroppo sono mancate negli ultimi 40 anni. Ricordiamo, infatti, che parlare di cambiamento climatico senza fare niente è soltanto ipocrita e, se la Romagna avesse avuto fiumi puliti ed il territorio avesse avuto la giusta manutenzione, i danni sarebbero stati molto più contenuti».
«Oggi, sentire il Sindaco criticare l’arrivo di 1,2 miliardi – continua Ferrero – per opere di prevenzione è quantomeno dissonante. Se poi ricordiamo che il nostro territorio è fragile, le opere di prevenzione mancano e si continua a cementificare all’inverosimile, l’arrivo di questi fondi finalizzati alla prevenzione ed alla manutenzione del territorio andrebbero accolto col favore di tutti. Infine se il denaro stanziato dal Governo, oltre 4 miliardi, fatica ad arrivare a chi giustamente ne ha diritto, ricordo che la piattaforma Sfinge è regionale. Quindi se si vuole realmente velocizzare, sarebbe meglio criticare di meno e sollecitare tutti, anche i “compagni” di partito a fare il loro, magari in regione».
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