NAPOLI (ITALPRESS) – Il Mediterraneo, uno degli ecosistemi marini più preziosi e complessi, sta subendo una drammatica pressione guidata principalmente dalle attività antropiche e dai cambiamenti climatici. L’importanza di tutelare la biodiversità del Mare Nostrum è stata ribadita con l’appello lanciato per una Consensus Conference sulla difesa dei fondali e della fauna marina: l’obiettivo è quello di porre al centro dell’attenzione una delle più grandi sfide della nostra epoca e, a tale scopo, promuovere una virtuosa collaborazione tra enti di ricerca, comunità e responsabili politici. Recentemente, ricercatori e tecnici della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli hanno svolto indagini per lo studio di impatto ambientale relativo alla costruzione di un impianto di generatori eolici al largo della Sicilia da parte di Renexia. Dalle ricerche è emerso che molte delle specie rinvenute non sono mai state osservate prima e alcune di queste potrebbero rivelarsi specie nuove. Tuttavia, in alcuni tratti di mare sono molto evidenti i segni lasciati nel corso degli anni dalle attività di pesca illegale che hanno aperto profonde ferite sul fondale, distruggendo e spazzando via moltissimi coralli che avevano impiegato migliaia di anni per crescere.
Grazie a questa campagna è stato possibile individuare l’area idonea ad ospitare le turbine dell’impianto galleggiante Med Wind. E’ importante che la realizzazione di questo campo eolico non prescinda da un’accurata validazione scientifica, assicurata dai ricercatori dell’Anton Dohrn. Grazie alla mappa tridimensionale elaborata dalle indagini batimetriche è ora possibile pianificare, con la massima cura, il posizionamento delle turbine e garantire così la salvaguardia dell’ambiente circostante.
I dati dello studio sono stati presentati all’evento phygital “Mediterraneo, il mare delle meraviglie. Rinnovabili e pesca sostenibili: la ricerca scientifica per la tutela del Mare Nostrum”, che si è svolto in diretta streaming dal DaDoM – Museo Darwin Dohrn di Napoli, promosso dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e dalla Fondazione UniVerde con la Main Partnership di Renexia.
‘La ricerca scientifica e in particolare la ricerca sul mare sono lo strumento principale per rendere sostenibile lo sviluppo della nuova economia del mare – dice Roberto Danovaro, presidente Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli -. A partire dalle energie rinnovabili, dalla pesca, dalla protezione della biodiversità al turismo blu. Si tratta di una occasione straordinaria per valorizzare in modo eco-sostenibile le opportunità offerte dal Pnrr”.
Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde, ‘la sostenibilità nel Mediterraneo, il più importante mare per storia e cultura, è a serio rischio e non solo per il catrame pelagico dei trasporti petroliferi e per le plastiche. L’impatto della pesca a strascico sugli ecosistemi e sui nostri fondali è così drammatico da portare a una crisi ambientale difficile da ripristinare. La conferma ci arriva dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e il video realizzato dai suoi ricercatori ci restituisce un’immagine da vero e proprio far west. Spero che l’appello per una Consensus Conference venga ascoltato e che questo sia l’inizio di un percorso virtuoso che possa aiutare a ripensare un possibile nuovo modello di tutela del Mare Nostrum’. ‘Inoltre – continua – occorre ora conciliare l’esigenza di costruire impianti a mare lontano dalle coste per la produzione di energie rinnovabili, cogliendo l’opportunità di creare in quelle aree zone protette che favoriscano il ripopolamento e il recupero degli habitat’.
Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, parla di ‘una giornata importante. Grazie anche alla Fondazione UniVerde si presenta un progetto di grande interesse ed attualità, che parte dalla necessità di affrontare la transizione ecologica anche generando energia in maniera davvero rinnovabile ed eco compatibile, e si candida a diventare una best practice nelle strategia di sviluppo della risorsa e del sistema mare. Accademie, come le università di Napoli, Messina e Palermo, centri di ricerca specializzati come la Stazione Anthon Dohrn, che ospita l’evento, Marina Militare, discutono e sostengono l’iniziativa di Renexia per un nuovo campo eolico offshore, ognuno con il proprio contributo soprattutto scientifico e di vera conoscenza, con l’obiettivo fondamentale della consapevolezza sulla tutela e la valorizzazione. Come sta il nostro mare, cosa possiamo fare per tutelare la biodiversità, come possiamo sfruttare le sue risorse in maniera concreta e eticamente sostenibile? Il modo c’è, i progetti ci sono e la consapevolezza è crescente e si diffondè.
Da remoto, Salvatore Cuzzocrea, Rettore dell’Università degli Studi di Messina, ha ringraziato il lavoro svolto dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, l’impegno di Alfonso Pecoraro Scanio e l’attività di sensibilizzazione posta in essere dalla Fondazione UniVerde. Da parte sua, ha ribadito la disponibilità a collaborare alla rete per la tutela del Mediterraneo con l’obiettivo di studiare modelli di governance efficaci con il coinvolgimento di attori politici, società civile e mondo universitario.
Riccardo Toto, direttore generale Renexia, ha spiegato che ‘Renexia fa della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente, dell’ascolto e del dialogo con il territorio, le amministrazioni, le associazioni, un asse importante del proprio approccio. I risultati presentati oggi rappresentano per noi un passaggio fondamentale per Med Wind. Grazie alle attività di rilievo e ricerca affidate a soggetti autorevoli, indipendenti ed internazionalmente riconosciuti, abbiamo tutte le informazioni di natura ambientale, storico-archeologica necessarie alla definizione del progetto ottimale, tali risultati saranno a disposizione di tutta la comunità scientificà.
‘Il Parco, una volta a regime, consentirà un risparmio in bolletta per famiglie e imprese siciliane di oltre 2,5 miliardi di euro, nell’arco del periodo di vita del parco. Ci tengo infine a sottolineare che – ha aggiunto – grazie a quest’opera contiamo di creare circa 17.500 posti di lavoro, di cui 6000 in Sicilia, nei sei anni previsti per la realizzazione. Per la durata della gestione occuperemo invece 1500 risorse, di cui circa 700 sull’isolà.
A seguire, si è svolta la presentazione del video realizzato dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” a cura di Silvio Greco (Dirigente di Ricerca, Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli e Responsabile scientifico del progetto MEDWIND), che ha sottolineato: “La campagna oceanografica condotta nello Stretto di Sicilia, durata oltre 80 giorni, ci ha permesso di evidenziare una straordinaria biodiversità con organismi rari e alcuni, molto probabilmente, mai catalogati. D’altra parte, rivela pure un’enorme quantità di aree fortemente maltrattate dalle attività antropiche, in particolare la pesca a strascico. Abbiamo seguito lungamente i solchi dei divergenti e incontrato un vero e proprio deserto. E’ chiaro che bisogna preservare il bello della grande biodiversità e, allo stesso tempo, mitigare gli impatti di alcune attività non più sostenibilì.
Il tratto di mare esplorato a bordo della Nave Mainport Geo ha mostrato agli scienziati ambienti unici per l’abbondanza e la ricchezza di coralli, spugne e pesci, difficilmente osservabile in altri tratti del Mediterraneo: le particolari condizioni oceanografiche dell’area permettono la crescita rigogliosa di magnifiche foreste sottomarine. In particolare, le indagini batimetriche eseguite con un sofisticato ecoscandaglio multifascio, hanno permesso di elaborare una dettagliata mappa tridimensionale del fondo e di pianificare ed eseguire le esplorazioni con un veicolo robotico subacqueo dotato di telecamere ad altissima definizione.
Le attività hanno visto impegnati i ricercatori e i tecnici della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli insieme ai colleghi delle Università di Messina, Palermo, Genova e del CNR di Capo Granitola, con il coordinamento scientifico del professor Greco, in una campagna di ricerca che è iniziata nel mese di settembre e si è conclusa il 19 novembre scorso.
Intervenuta in collegamento video, Maria Carmela Giarratano (Capo DiPeNT, Ministero della Transizione Ecologica), ha raccolto l’appello per una Consensus Conference confermando la disponibilità ad avviare un confronto efficace in tal senso tra i soggetti coinvolti e il Ministero: “Abbiamo progetti importanti nel Pnrr per il monitoraggio della biodiversità, le aspettative sono concentrate in relazione al raggiungimento delle apposite milestone e dei target collegati ai singoli progetti. In questo percorso di transizione ecologica anche le Aree marine protette hanno un ruolo centrale”.
Francesco Saverio Abate, Capo DiQPAI, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in un messaggio ha ricordato la necessità di garantire la sostenibilità del Mediterraneo: “La nuova Politica Comune della Pesca si pone come obiettivo la sostenibilità a lungo termine della pesca e dell’acquacoltura sul piano ambientale, economico e sociale. Inoltre, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, per favorire il conseguimento di una migliore gestione dei mari, promuove la conservazione delle risorse biologiche marine, il raggiungimento del buono stato ecologico, la lotta alla pesca illegale, la riduzione della sovraccapacità di pesca e la pesca eccessivà.
All’evento phygital, moderato dal giornalista Francesco Piccinini, sono inoltre intervenuti: Nunziacarla Spanò (Professore ordinario e Delegata alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino, Università degli Studi di Messina), Gianluca Sarà (Professore ordinario, Università degli Studi di Palermo) e il C.F. Tiziano Angelini (Capo 3° Sezione GEOMETOC – Mine WARFARE, Ufficio Direzione Forse e Sicurezza Marittina, Marina Militare).
(ITALPRESS).
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