Maurizio Sabbioni: «Il nostro segreto? Passione e innovazione»

Ben 70 anni sono trascorsi dalla nascita di Profumerie Sabbioni, nata nel cuore di Ravenna, quando i giovanissimi Enrico Sabbioni e la moglie Loredana Pagani intrapresero l’attività di rivenditori ambulanti di articoli professionali per barbieri, parrucchieri ed estetiste. Oggi a portare avanti l’azienda, sempre a conduzione familiare, sono i due figli, Maria Rosa e Maurizio. Ed è quest’ultimo a raccontare le tappe fondamentali che hanno reso il marchio Sabbioni leader della vendita di prodotti a uso personale in tutta la regione. 

Sabbioni, qualche mese fa avete brindato per i 70 anni dell’azienda. Qual è il segreto del vostro successo?

«Direi senza dubbio la passione! È proprio la passione per il lavoro, il carburante che tiene in modo questa macchina straordinaria».

Può raccontare un po’ più nei dettagli la storia dei primi anni dell’attività?

«L’azienda è nata nel 1953 grazie ai miei genitori: mio padre era un meccanico, mentre mia madre lavorava in un negozio di parrucchieri e proprio lei ebbe l’idea di spingere in questo settore. Presto arrivarono gli anni Sessanta, quelli del boom economico, e il mercato era diverso da quello dei decenni successivi, i miei cominciarono acquisendo una licenza da ambulante per vendere prodotti per parrucchieri. Nel ‘58 aprirono il primo negozio in via Guidone e alla fine degli anni ‘60 mio padre acquistò il terreno in via Faentina e lì fondò l’azienda principale. Per quanto mi riguarda, sono entrato in azienda nel 1982, dopo aver fatto il servizio di leva come militare».

La sua è stata una scelta di cuore o di comodità?

«Sotto questo punto di vista devo dire che mio padre è stato molto democratico perché dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, mi lasciò libera scelta sulla strada da intraprendere. All’epoca molti miei compagni di scuola andavano a lavorare nelle banche, mentre io scelsi di restare in azienda proprio perché, come ho sottolineato prima, ho sempre lavorato qui per passione».

Negli anni avete sempre dimostrato attenzione verso la tecnologia e poi verso il web. Si può dire che l’avvio delle vendite online sia stato un passo decisivo?

«Sin da quando sono entrato in azienda, abbiamo cercato di innovarci di continuo. Siamo stati tra i primi ad acquistare un computer e questo ci ha dato una marcia in più negli anni rispetto ad altri che continuavano a segnare tutto con carta e penna. Abbiamo inserito brand prestigiosi delle profumerie tra i prodotti in vendita e anche questo ha giocato a nostro favore. Il passo più evolutivo della nostra azienda è stato nel 2012 quando abbiamo aperto l’e-commerce in un momento in cui era praticamente agli albori soprattutto nei nostri settori. Il sito aziendale è stato aperto proprio 25 anni fa, mentre 11 anni fa l’abbiamo trasformato in e-commerce, ad oggi considerato tra i maggiori a livello nazionale».

Un altro tassello fondamentale è stata la diffusione di punti vendita nel territorio. Avete intenzione di uscire anche fuori regione?

«Quando iniziarono a diffondersi i grandi centri commerciali, siamo stati lungimiranti ad aprire anche lì dei punti vendita al dettaglio, come per esempio all’Esp, sin dal 1998. Abbiamo fatto prevalere la vendita al dettaglio perché ha avuto maggior fortuna rispetto all’ingrosso. Attualmente da Bologna a Rimini siamo riusciti ad aprire ben 20 punti vendita al dettaglio. In virtù dei buoni riscontri ottenuti, stiamo pensando anche di allargarci oltre l’Emilia Romagna. Nel 2020 un altro fattore di crescita importante è stato l’acquisto di un terreno di 4.500 mq a Fornace Zarattini dove abbiamo costruito un capannone di 2.000 mq in cui abbiamo spostato tutti gli uffici e tutta la logistica». 

Inevitabile chiederle se avete avuto danni visto che Fornace Zarattini è stata fortemente toccata dall’alluvione di maggio?

«Fortunatamente siamo stati tra i pochi a essere risparmiati da questa catastrofe. Sarebbe stato davvero un ingente danno perché lì abbiamo i magazzini automatici che seguono l’e-commerce, quindi gli ordini che arrivano entro le 13  e che vengono lavorati e spediti in giornata. L’azienda però è rimasta chiusa per una settimana per problemi logistici, dato che la maggior parte delle strade erano inaccessibili».

Com’è invece il vostro rapporto con i dipendenti?

«Noi siamo nati come azienda familiare e quindi abbiamo sempre cercato di mantenere con tutti un rapporto proprio familiare. Le riunioni con il personale vengono fatte nella sede principale, poi abbiamo una capo area che gira per i negozi e dialoga di persona con i dipendenti, mentre in ogni punto vendita c’è un responsabile. Avendo 80 dipendenti ormai non è facile radunarsi tutti insieme, ma spesso facciamo delle call o io personalmente mi reco nei negozi. I rapporti tra di noi sono ottimi perché sono molto legato al motto “Comportamento genera comportamento”: quindi, se si rispetta, si ottiene rispetto».

 

“Free your beauty” è il messaggio che avete lanciato nella campagna di quest’anno. A chi è principalmente rivolto?

«Il nostro motto serve a cercare la bellezza in ognuno di noi. Tutti sono belli e l’importante è sentirsi bene con se stessi, stare sereni e sentirsi bene. Noi facciamo di tutto per comunicare il fatto che ogni persona deve innanzitutto stare bene con se stessa, quindi, trovare nel nostro negozio consigli e prodotti giusti fa sentire la persona bene».

Quali sono i vostri progetti futuri?

«Abbiamo in programma, come detto, di aprire altri punti vendita per dare maggiore riconoscibilità e omogeneità alla nostra rete. Faremo un restyling dei nostri punti vendita principali, come quello di via IV novembre, il più rappresentativo della nostra catena, e continueremo a investire sull’e-commerce. Mia sorella e io rappresentiamo la seconda generazione dell’azienda e spero che i miei figli saranno la terza».

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