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Marta Farolfi, neo-eletta per Fratelli d’Italia: al Senato col treno di Dante

«Brisighella ha avuto vari cardinali, ma mai parlamentari. Io sono la prima. E questo onore mi rende in un certo qual modo orgogliosa». Marta Farolfi, appena eletta al Senato per Fratelli d’Italia nel collegio uninominale di Forlì-Cesena e Rimini e in quello plurinominale di Bologna, Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini, inizia con una nota scherzosa la conversazione con Più Notizie.Dal Comune di Brisighella, dove è vicesindaco, a Palazzo Madama è un bel salto. Se lo aspettava?

«Sapevo che il collegio uninominale era contendibile, quindi sono rimasta sorpresa, ma fino a un certo punto. Naturalmente in una competizione elettorale non si è mai certi di niente, ma questa volta sapevo che c’erano delle possibilità in più rispetto al passato. In ogni caso la mia elezione è anche merito dell’ottimo risultato ottenuto da Fratelli d’Italia. E poi della risposta del territorio. A Brisighella abbiamo fatto il 33% e quando la notte di domenica, a fine spoglio, ho visto questo risultato mi sono un po’ commossa, devo ammetterlo».E ora cosa cambia? Manterrà il doppio impegno amministrativo a Brisighella e politico a Roma?

«Certamente. Continuerò a fare il vicesindaco a Brisighella perché è un impegno che ho preso e che manterrò. Anche perché ci sono progetti sui quali stiamo lavorando e che vanno portati a termine. Penso innanzitutto al “Piano Urbanistico Generale” che va completato. Del resto non c’è alcuna incompatibilità tra impegno parlamentare e il mio attuale incarico locale che ritengo di poter continuare ad assolvere senza problemi. E poi per Brisighella un parlamentare che, voglio chiarirlo subito sarà al servizio di tutti, penso sia una grandissima opportunità».Come parlamentare di Ravenna e della Romagna su quali temi ritiene di doversi impegnare fin da subito?

«In questo momento il problema principale è quello della crisi energetica e dei costi delle bollette. Un problema che si risolve con un nuovo piano energetico. Per quanto riguarda il nostro territorio, noi siamo favorevoli al parco eolico, al rigassificatore, alla ripresa delle estrazioni in Adriatico. Personalmente poi mi sto impegnando a favore del fotovoltaico e, in particolare, per agevolare l’introduzione del fotovoltaico nei centri storici superando, naturalmente ove possibile, tutte le barriere e i vincoli che ora di fatto lo impediscono. E poi c’è il problema di sempre di Ravenna e della Romagna: quello delle infrastrutture di trasporto. Occorre velocizzare le procedure amministrative, è fondamentale finire la E45 e la E55 e raddoppiare la tratta Ravenna Castelbolognese della linea ferroviaria con Bologna. Le piste ciclabili e la mobilità sostenibile sono importanti, ma accanto servono anche infrastrutture di trasporto adeguate alle esigenze di mobilità delle persone e delle cose».Confindustria Romagna ha chiesto interventi anche sull’Alta Velocità ferroviaria…

«È un tema molto importante. Penso a un progetto per l’Alta Velocità che da Trieste arrivi a Bari toccando tutta la dorsale adriatica per includere i porti adriatici. Sarebbe fondamentale per aiutare la cosiddetta “economia blu” del mare. Ma è chiaro che è un progetto di larga portata e che richiede tempo come pure un governo di lunga durata che possa prestarvi tutta la necessaria attenzione».Lei è un’imprenditrice agricola. Questa esperienza la porterà anche a Roma? Potrà esserle utile?

«Sicuramente l’agricoltura e l’agroindustria meritano più attenzioni di quelle avute fino a ora. I problemi sono molti e vanno dalla necessità di realizzare nuovi invasi per rispondere alle esigenze idriche sia di uso irriguo che alimentare alle carenze per il reperimento di manodopera agricola esperta sino a un problema che sta sviluppandosi in questi mesi e che riguarda il rapporto tra le norme sulla transizione ecologica e i fitofarmaci. Proibire, come potrebbe avvenire, l’uso di uno o più elementi creerebbe problemi enormi per la nostro colture».Per concludere: come pensa cambierà la sua vita con questo nuovo importante incarico?

«Certamente cambierà un po’, soprattutto all’inizio. Ma non penso verrà stravolta. Per esempio anche per i trasferimenti l’abitare a Brisighella è un vantaggio. Siamo sulla linea Faenza-Firenze, il “treno di Dante” che mi porterà comodamente a Firenze attraversando un meraviglioso paesaggio. Quindi da Firenze con l’Alta Velocità sarò in breve tempo a Roma. Poi ci sarà la permanenza nella capitale, ma sempre con la consapevolezza del costante ritorno a casa, in Romagna al servizio del territorio e dei suoi abitanti».

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