È Mariasole Brusa, del Teatro del Drago di Ravenna, la vincitrice del bando della Biennale College Teatro – Registi Under 35, ultimo atto del Festival Internazionale del Teatro di Venezia.
Regista, marionettista e drammaturga, classe 1991, Mariasole Brusa – nata a Forlì ma ravennate d’adozione – vince con lo spettacolo “Golem e fango è il mondo“, un progetto multimediale che unisce al teatro di figura e il cinema d’animazione, e muove dall’esperienza collettiva delle alluvioni di maggio 2023.
Scelta tra sei finalisti, Brusa presenterà “Golem e fango è il mondo” nella sua forma definitiva sul palcoscenico della Biennale Teatro 2025.
«Il progetto “Golem e fango è il mondo“, realizzato in stretta collaborazione con la dramaturg Carolina Baglioni – come è spiegato nella motivazione della vittoria – affonda le radici nell’esperienza personale delle due artiste, maturata durante le devastanti inondazioni e allagamenti che hanno colpito l’Emilia Romagna. È dalle macerie e dal fango di questa tragedia, da questo terreno pregno di memoria e dolore, che emerge un canto poetico, vibrante di significati universali, che riecheggia nelle viscere dell’Umanità»Il.
“Golem e fango è il mondo” proietta il pubblico in un futuro molto prossimo, in uno scenario apocalittico, dove il paesaggio è dominato da acque torrenziali e alluvioni catastrofiche. Le piogge incessanti non sono soltanto meteorologiche, ma metafora delle angosce e delle battaglie interiori che flagellano ciascuno di noi. Qui, le parole tacciono, cedendo quasi totalmente il passo a una narrazione che si dipana mediante immagini evocative, azioni simboliche, effetti digitali che fondono realtà e immaginazione, video-proiezioni che danzano tra ombre e luci ampliando i confini del visibile, suoni che vibrano come corde d’anima, emozioni che sgorgano da sorgenti inattese.
«La forza impetuosa dell’opera – si legge nella motivazione – risiede nella sua capacità di fungere da specchio riflettente del rapporto intimo, tormentato, complesso, tra l’Uomo e la Natura. È un’analisi profonda sull’armonia perduta con l’ambiente che ci circonda. Al centro della scena, un Golem di argilla (marionetta animata a vista da attori in carne ed ossa), si erge come simbolo di adattamento e resilienza».
«Mariasole Brusa, attraverso “Golem e fango è il mondo“, offre non solo una performance, ma un’esperienza immersiva e trasformativa. È un invito a interrogarci sul nostro ruolo nel ciclo eterno di creazione/distruzione/rinascita, a riconnetterci con noi stessi, a riscoprire la bellezza nella rovina, la speranza nella disperazione, la vita nel fango. Una metafora potente e crudele che scuote le fondamenta delle nostre esistenze, ricordandoci che anche nel più oscuro dei temporali, la scintilla della vita continua a brillare, indomita e insopprimibile», scrivono i direttori di Stefano Ricci e Gianni Forte.
Mariasole Brusa (Forlì, 1991) – È regista, marionettista e drammaturga. Dall’età di quindici anni comincia a praticare teatro all’interno del gruppo di ricerca attoriale Vostok Teatro.
Frequenta corsi e workshop con diversi maestri italiani e internazionali, tra i quali: Scuola Iolanda Gazzerro di Modena, Lorenzo Glejedes, Teodor Borisov, Compagnia Abbondanza Bertoni, Instabili Vaganti, Teatro de Los Andes, Cie Mata Malam, Persona Project, Paola Ponti, Masque Teatro, Carla Rizzu, Simona Bertozzi, Compagnia Iris, Carlus Padrissa, La Fura del Baus, Francesca della Monica, Dewey Dell, Armando Punzo.
Studia all’Université Sorbonne di Parigi, si laurea in filosofia estetica all’Università di Bologna e si diploma alla scuola di sceneggiatura Bottega Finzioni in Produzioni multimediali e audiovisive. Parallelamente si forma e lavora con diverse compagnie tra cui Masque Teatro, Instabili Vaganti, Teatro del Drago, Ravenna Teatro.
Dal 2010 comincia a interessarsi al teatro di figura e in particolare al rapporto tra corpo del performer e oggetto animato. Fonda con Gianluca Palma la Compagnia All’inCirco, per cui cura la regia e la messa in scena di diversi spettacoli che integrano lo strumento della marionetta a fili e il lavoro sul corpo del manipolatore, presentando i lavori in Italia e all’estero.
Dal 2018 ad oggi è regista e drammaturga per le compagnie Coppelia Theatre, Teatro del Drago, All’Incirco, Collettivo Komorebi. Le sue opere sono state rappresentate in Italia e all’estero ottenendo vari premi e riconoscimenti.
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