Venerdì 17 marzo, alle 18, nella sala D’Attorre di via Ponte Marino, 2, per il XLIX ciclo degli Incontri Letterari del Centro Relazioni Culturali, si terrà la presentazione del libro di Maria Paola Patuelli “1989. Metamorfosi del rosso fra comunismo e femminismo”, Pendragon edizioni. Interverranno Claudia Giuliani ed Elsa Signorino; a presentare la serata, come di consueto sarà Anna De Lutiis.

Il 1989 è stato un anno cruciale per tutto il mondo. La caduta del muro di Berlino, la rivolta di piazza Tienanmen, il cambio di nome del PCI. E ancora, prima e dopo, altri eventi che hanno segnato la vita di Maria Paola Patuelli, regalandole, come scrive lei stessa, “molte ombre e poche luci”. Prende così il via una riflessione dal valore terapeutico, dove l’autrice apre i suoi diari, li svela e li interpreta, dopo più di trent’anni. Un percorso fortemente legato agli avvenimenti politici del tempo, con la presenza di persone reali e letterarie, rivissute con intensa partecipazione. Attenta osservatrice della realtà, Maria Paola così la sintetizza: “Abito oggi in un pianeta diverso da quello in cui sono nata? Il pianeta è lo stesso, ma il paesaggio e l’orizzonte sono cambiati”.

È un racconto che si snoda partendo dai diari dell’autrice degli anni che precedono e seguono quel fatidico momento della storia del Novecento. Edito da Pendragon, il libro è una sorta di memoir dove l’elemento autobiografico si intreccia con i linguaggi della politica, della filosofia, della storia e della letteratura.

A questo si aggiunga la geografia personale dell’autrice che tocca le grandi capitali dell’Occidente, come Parigi, Londra, New York, Venezia, ma arriva fino al giardino della casa di Glorie. Un filo di pensieri dove convivono Gorbaciov e il sindaco D’Attorre, dove trovano posto Eraclito e Nietzsche, Arendt e Hobsbawm sempre attualizzati, riletti, reinterpretati.

Basti dire che a proposito del noto storico che definì il ‘900 il secolo breve, Patuelli scrive in realtà: «Il Novecento non è mai stato breve e sembra non finisca mai. Come se fossimo, oggi, in un prima ed eterno presente, che indietreggia ma poi torna e ritorna su se stesso».

Il Centro Relazioni Culturali ha deciso di dedicare il mese di marzo alle donne. La programmazione offre tanti momenti di riflessione e approfondimento sulla condizione della donna nel mondo e nel corso della storia partendo dalla civiltà ellenistica, passando per il Medioevo e il Rinascimento, fino ad arrivare all’età moderna e contemporanea, cercando di valorizzare il punto di vista femminile; la storia e l’attualità verranno letti con gli occhi delle donne, per ridare valore e dignità a figure femminili decisive, ma messe in ombra dalla società.

Maria Paola Patuelli

E’ nata a Ravenna il 7 aprile 1947 da Silvia Bazzocchi, staffetta partigiana, e Nello Patuelli, partigiano. È in famiglia che, fin da piccola, nasce la sua passione politica. Frequenta il Liceo Classico “Dante Alighieri” di Ravenna e si laurea in Filosofia all’Università di Bologna. Dal 1966 si impegna nella Sezione Universitaria Comunista di Bologna e partecipa al Sessantotto, una esperienza di movimento che avrà grande importanza nella sua formazione politica. Iscritta al PCI dall’età di diciotto anni, dal 1970 al 1990 è stata consigliere comunale e assessore nel Comune di Ravenna. Ha conciliato l’attività politica con la professione di insegnante di Storia e Filosofia che ha svolto nei Licei, a Lugo e a Ravenna, dal 1975 al 2005. Ha pubblicato Polvere e perle (Pendragon 2018) e, sempre per Pendragon, Metamorfosi del rosso (2021).

Ex docente di filosofia al Liceo Classico, Patuelli è da sempre una figura di riferimento dell’attivismo politico nel senso più ampio del termine in città e in questo libro ci racconta dubbi e tentativi, sconfitte (come la manifestazione in piazza in memoria di Falcone) e riflessioni.

Si definisce «Post comunista e femminista tardiva» e ci racconta la ricerca continua verso un politico che non si scinde mai dal piano etico. Generale e personale, mondiale e locale si intrecciano per interrogarci sul senso di termini come “fedeltà politica”, “spinta all’individualismo”, per una lettura critica e insieme appassionata di come la sinistra sia finita in rivoli dopo il 1989. Racconta della fatica del fare politica fuori dai partiti e nell’associazionismo, ma fa conoscere, con parsimonia e rigore, anche il suo privato, il rapporto con il compagno di una vita e con il padre.

L’ingresso è libero.

Per informazioni:0544.482227- crc@comune.ra.it