Maria Cecilia Hospital: inaugurato il Laboratorio di Ricerca Traslazionale

Si è tenuta questa mattina l’inaugurazione del Laboratorio di Ricerca Traslazionale di Maria Cecilia Hospital, ospedale di Alta Specialità a Cotignola (RA) che fa parte di GVM Care & Research.

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca, On. Anna Maria Bernini, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri On. Alberto Barachini e del Presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo, oltre al Presidente di GVM Care & Research, Ettore Sansavini.

Il Laboratorio di ricerca

«L’inaugurazione del Laboratorio di Ricerca Traslazionale presso Maria Cecilia Hospital evidenzia come l’integrazione tra scienza e impresa, attraverso un approccio innovativo, possa portare a risultati straordinari – ha dichiarato l’on. Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca. Ricerca e industria devono procedere in sinergia, alimentandosi reciprocamente lungo un percorso virtuoso di crescita condivisa».

«È quindi essenziale rafforzare il dialogo tra il settore pubblico della conoscenza e quello privato dell’industria, poiché rappresenta il modo migliore per creare nuove opportunità di lavoro, ottimizzare i processi di ricerca e ridurre i tempi di transizione tra formazione e occupazione. Una collaborazione capace di accelerare e potenziare lo sviluppo del nostro Paese».

«GVM Care & Research ha da sempre una forte vocazione alla ricerca, imprescindibile strumento per fornire risposte sempre più puntuali ai bisogni dei pazienti, migliorare la qualità delle cure, sviluppando percorsi preventivi, clinici e terapeutici all’avanguardia, e dar vita a nuovi modelli gestionali e organizzativi – spiega Ettore Sansavini, Presidente di GVM Care & Research, di cui Maria Cecilia Hospital fa parte -. L’inaugurazione del Laboratorio di Ricerca Traslazionale rappresenta un ulteriore, importante passo nel cammino intrapreso da Maria Cecilia Hospital oltre 50 anni fa nella cura dei pazienti, con un focus specifico nel trattamento delle patologie cardiovascolari. Poter ricevere la visita degli onorevoli Bernini e Barachini è per noi un grande riconoscimento».

Situato al quarto piano della nuova ala del Maria Cecilia Hospital, il Laboratorio di Ricerca Traslazionale si estende su una superficie di 750 mq, articolata in 7 aree specifiche: istologia, biologia molecolare, microscopia ottica e confocale, colture cellulari, biochimica, laboratorio di citofluorimetria, area freezer per la conservazione dei campioni. 

Soddisfazione per il Maria Cecilia

Coordinato dalla Direttrice, prof.ssa Elena Tremoli, e focalizzato sulla ricerca clinica-traslazionale in ambito cardiovascolare, il team conta su un totale di circa 20 ricercatori, organizzati n 3 Gruppi di ricerca attivi nell’ambito della fisiopatologia mitocondriale, della fisiopatologia endoteliale e della rigenerazione e biomateriali e può contare sulla collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, con l’Università degli Studi di Ferrara e con l’IRGB-CNR (Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica).

«Il nostro lavoro è focalizzato principalmente sullo studio dei meccanismi cellulari e molecolari alla base delle malattie cardiovascolari, tra cui ischemia miocardica, malattia coronarica e valvolare, vasculopatia periferica e aterosclerosi – spiega la prof.ssa Elena Tremoli, Direttore Scientifico e Direttore del Laboratorio di Ricerca Traslazionale a Maria Cecilia Hospital -. Il team di ricerca è costituito da ricercatori, ma anche da clinici che operano nell’ambito della cardiologia, della cardiochirurgia (in cui il Maria Cecilia Hospital è punto di riferimento sul territorio), della cardiologia interventistica e dell’elettrofisiologia, delle patologie correlate come il piede diabetico e la chirurgia bariatrica, ma anche ricercatori nell’ambito delle biotecnologie e della biologia cellulare, fisici e ingegneri. Una struttura complessa e multidisciplinare che affronta la malattia in tutte le sue sfaccettature per individuare nuovi biomarcatori e target terapeutici utili allo sviluppo di trattamenti innovativi attraverso un approccio multidisciplinare».

Il laboratorio è dotato di attrezzature e tecnologie all’avanguardia per lo studio dei meccanismi molecolari e cellulari alla base delle patologie cardiache e vascolari nonché per l’identificazione di biomarcatori predittivi innovativi. Accanto alle apparecchiature per colture cellulari, analisi molecolari e biochimiche di ultima generazione, il laboratorio è dotato di sequenziatore NGS, digital PCR, un analizzatore del metabolismo cellulare, uno spettrometro di massa, citofluorimetri, un analizzatore di vescicole extracellulari, microscopi a fluorescenza e confocale e una biostampante 3D.

Frutto dell’attività del Laboratorio di Ricerca Traslazionale di Maria Cecilia Hospital sono attualmente oltre 40 trial clinico-traslazionali attivi e 3 progetti finanziati (1 PNRR, 1 PNC complementare PNRR, 1 POR-FESR Emilia-Romagna). Qui è nato e si sta portando avanti, tra gli altri, l’innovativo progetto di ricerca, in partnership con Melinda, che comprende due studi sugli esosomi, piccole vescicole extracellulari derivanti dalle mele, che potrebbero rivoluzionare il trattamento di molte patologie croniche infiammatorie e cardiovascolari; e il progetto VIPER che ha l’obiettivo di identificare precocemente l’insorgenza di fenomeni infiammatori e ischemici nei pazienti affetti da piede diabetico attraverso l’individuazione di biomarcatori specifici per l’insorgenza di tali processi e prototipi wearable sensorizzati IoMT (Internet of Medical Things), che consentano il monitoraggio da remoto del paziente.

«Questo laboratorio rappresenta un ponte fondamentale tra la ricerca di base e l’applicazione clinica, con l’obiettivo di tradurre le scoperte scientifiche in trattamenti innovativi che possano migliorare la vita dei nostri pazienti – ha dichiarato Lorenzo Venturini, Amministratore Delegato di Maria Cecilia Hospital -.  Il nostro impegno è quello di mettere al centro il paziente, e attraverso questo nuovo spazio potremo accelerare il processo che porta le innovazioni scientifiche dal banco di laboratorio al letto del paziente e trasformare la ricerca in una risorsa concreta per la salute delle persone».

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