Manifesti filorussi a Ravenna. Associazione Ucraini: «Fatti ignobili. Il Sindaco si esprima»

L'associazione Malva - Ucraini a Ravenna scrive una lettera aperta al Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, dopo che sono apparsi manifesti filorussi in città

L’associazione Malva – Ucraini a Ravenna scrive una lettera aperta al Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, dopo che sono apparsi manifesti filorussi in città.

I manifesti filorussi a Ravenna

«Egregio Signor Sindaco di Ravenna,
Con profondo rammarico, proprio subito dopo la Festa dell’Indipendenza dell’ Ucraina di ieri, noi, Associazione Malva – ucraini di Ravenna APS, in rappresentanza della communita ucraina di Ravenna, abbiamo appreso la notizia di affissione dei manifesti filo cremlino che inneggiano a un’amicizia tra l’Italia e la Russia e questo per noi è inaccettabile».

«Cartelloni con la scritta propagandistica ”La Russia non è il mio nemico”, è politicamente scorretta rispetto alla situazione ed è lo strumento della propaganda russa .
Da un po’ di tempo è in atto questa campagna di propaganda anche in altre città italiane, ben finanziata e chiaramente sostenuta dalla russia, campagna di propaganda filo cremlino che sottolinea questa amicizia che dovrebbe, secondo alcuni, essere rafforzata».

«Dimmi chi è il tuo amico e ti dirò chi sei! In un momento storico come oggi, in cui il popolo ucraino, i bambini ucraini, la popolazione civile viene massacrata, intere città ucraine rase al suolo, non crediamo sia il caso di stringere la mano ai criminali di guerra. Sappiamo che è sicuramente una voce minoritaria tra la popolazione italiana che sostiene questa visione dei fatti però chiaramente c’è chi è pronto a flirtare coi dittatori, chi è pronto a offrirsi in maniera spudorata al più forte».

«Consideriamo questa iniziativa il massimo del cinismo, un aperto insulto alla memoria di migliaia di vittime civili, una azione concentrata della propaganda russa e una violazione di tutti i fondamenti e principi morali! Dal punto di vista dell’etica, della moralità e dei valori umani universali, è inaccettabile dare oggi lo spazio agli eventi del genere e ai personaggi che sostengono apertamente la guerra della Russia contro l’Ucraina, di cui il popolo ucraino soffre da quasi tre anni».

«Ricordiamo inoltre che il Parlamento Europeo ha definito la Russia uno “stato terrorista che usa metodi terroristici” proprio a causa della sua guerra scatenata in Ucraina, quindi ci sembrerebbe una cosa di buon senso esporsi per cercare con tutte le nostre forze di annullare questi eventi propagandistici volti solo a creare divisioni e spaccature nelle nostre democrazie occidentali e giustificare la guerra di aggressione russa in Ucraina».

«Non sappiamo chi sono questi autori militanti dell’affissione a Ravenna che non vogliono esporsi apertamente perché nei manifesti non c’è scritto il nome del mittente. Chiediamo se è legittimo mettere i manifesti del genere in anonimato».

Le richieste al Sindaco

«Alla luce di quanto sopra, riteniamo che ignorare questi fatti sia inappropriato. Speriamo nella Sua comprensione e chiediamo di esprimersi su questa ignobile iniziativa. Riteniamo che il comune debba fare tutto il possibile per proteggere i residenti della città da manipolazioni informative poiché è inaccettabile che diventino bersaglio della cinica propaganda russa in Italia».

«Vogliamo ringraziare anche i cittadini ravennati e l’amministrazione per tutto che avete fatto per il nostro popolo ucraino e speriamo di ottenere le risposte ben precise su quanto sta accadendo», scrive Kateryna Shmorhay, presidente del Associazione Malva – ucraini di Ravenna APS, con il deposito delle firme della comunità ucraina di Ravenna.

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