Questo 9 aprile, l’assessora ai diritti degli animali Federica Moschini ha approvato la collaborazione fra il comune e l’Oipa per offrire nutrimento tutelato e cura agli animali del parco di Teodorico, rispondendo positivamente all’interrogazione del 25 febbraio di Lista per Ravenna.
«Abbiamo accolto con favore la proposta del patto di collaborazione che OIPA ci ha sottoposto, – sottolinea la Moschini – andando ad integrare la convenzione che abbiamo con loro rispetto a cani e gatti anche con la cura del Parco Teodorico. Lo scopo di questo progetto sperimentale è quello di disincentivare l’alimentazione incontrollata da parte dei fruitori del parco, contenere al minimo il numero degli animali presenti, disincentivare l’abbandono degli animali, contrastare la presenza di colombe, nutrie e altri animali sottoposti a piani di controllo. Per tale attività, gli uffici comunali stanno collaborando con l’AUSL per ottenere l’autorizzazione.
Rimarranno importanti i cartelli sul divieto di alimentazione degli animali, perché, a seguito di recenti controlli effettuati, anche per il decesso di alcuni di loro, è stato riscontrato, ad esempio, che si nutrivano di alimenti che non erano idonei e compatibili con l’alimentazione delle rispettive specie. Quindi le persone che avranno quest’onere dovranno essere autorizzate e riconoscibili. Solo loro dovranno poter dare da mangiare agli animali. Lavoriamo con l’AUSL per identificare un luogo dove custodire le granaglie, al sicuro anche da possibili predatori, come appunto topi o nutrie. Direi che a breve sottoscriveremo questo accordo aggiuntivo con l’associazione che si è resa disponibile».
Il laghetto e gli altri specchi d’acqua del Parco Teodorico, uno dei principali della città, molto frequentato da giovani e famiglie, sono popolati da diverse specie animali, soprattutto selvatiche, attualmente composte da una cinquantina di germani, alcune anatre abbandonate da ignoti, due oche e diverse gallinelle d’acqua, su cui è sempre valsa la proibizione, anche se largamente inosservata, di offrire del cibo . Anche il bar del parco vendeva sacchettini di mais per nutrire agli animali al Teodorico
Nel novembre scorso il Comune ha inteso inasprire il divieto, esponendo recentemente anche vistosi cartelli. Questi animali sono però talmente abituati a ricevere il cibo da non essere in grado di procurarselo da soli. Alcuni, essendo domestici, ad esempio le oche e le anatre bianche, che non volano, alcune zoppe, vecchie e una addirittura cieca, non hanno la possibilità di trovare in natura il necessario nutrimento. Nel giro di un mese sono stata rinvenute tre carcasse di anatre di cui non è stata accertata la causa di morte, una asportata, le altre lasciate a decomporsi in acqua.
A muovere le acque il 25 febbraio, Lista per Ravenna presentando l’interrogazione al sindaco intitolata: “Animali ospiti del parco Teodorico: una proposta gratuita per nutrirli correttamente”, caldeggiando l’accoglimento di un patto di collaborazione presentata al Comune nel gennaio scorso dall’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), a cui non era ancora stata data risposta.
«Si trattava di autorizzare volontari dell’OIPA, riconoscibili tramite badge e pettorina dell’associazione, a somministrare il cibo ai volatili presenti nel parco in vaschette non raggiungibili dai piccioni. –spiega Ancisi capogruppo di Lista per Ravenna – OIPA provvederebbe all’acquisto dei mangimi più appropriati, impegnandosi anche a tenere pulite le zone dove si deciderà di mettere a disposizione il cibo. Il Comune si occuperebbe solo del pagamento delle granaglie (non più di cinquanta euro al mese) e di fornire un luogo asciutto e chiuso dove stivare i mangimi. Se ne gioverebbero gli animali; accuditi a dovere, ma anche i frequentatori del parco, ammirandone il buono stato di salute in luoghi puliti».
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