Lido di Dante: ztl in via Catone per limitare «prostituzione, atti sessuali e spaccio»

Il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato ieri all’unanimità l’ordine del giorno per “limitare le frequenze sconvenienti e pericolose nel tratto pinetale di viale Catone a Lido di Dante. La decisione finale intende dar corso all’istituzione di una ZTL nel tratto di viale Catone tra l’intersezione di viale Catone con via Paolo e Francesca e il cartello di fine località.

L’ordine del giorno era stato proposto originariamente da Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, il 29 maggio 2024, da lui modificato in seguito alla seduta della commissione consiliare n. 8 “Lavori pubblici e Ambiente” del 1° luglio 2024 e come tale condiviso e sottoscritto anche da Renald Haxibeku, consigliere comunale del PD.

L’ordine del giorno su Lido di Dante

«Il tratto è privo di ingressi ad abitazioni o attività d’impresa, ma è un passaggio obbligato per accedere al successivo tratto pinetale di viale Catone, non esistendo altro percorso che vi si inserisce.  Evidente il freno, salvo incorrere nelle dovute sanzioni, imposto a chi volesse entrare nella suddetta ZTL privo di un’autorizzazione, esclusi i pedoni e i ciclisti», ricorda Ancisi.

«Sul tratto finale di 500-600 metri di viale Catone, non urbanizzato, avente sul lato est  la pineta, e su quello ovest campi agricoli, avviene un traffico di autovetture senza apparente destinazione, ingiustificato dalle poche abitazioni e dai pochissimi residenti. Favorito  dal fondo chiuso della strada e dall’impossibilità che, da quell’unico accesso, data l’estrema ristrettezza della carreggiata, che consente il passaggio di una sola auto per volta, intervengano di sorpresa le forze di polizia, l’utilizzo che ne consegue è rivolto a fatti di prostituzione, consumo di atti sessuali, spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti.», spiega Ancisi.

La richiesta del Consiglio comunale di vietare l’accesso di auto e di veicoli motorizzati alla parte finale non urbanizzata di viale Catone, se non  per chi vi risiede o vi lavora o ne è autorizzato, intende dunque – afferma l’ordine del giorno – “portare sicurezza, dignità e tranquillità in questa zona, a beneficio di tutto il paese, che vuole un turismo sano, naturista e rispettoso dell’ambiente e dei cittadini”.

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