Continua senza sosta il trend positivo delle assunzioni in Romagna, avviato lo scorso aprile e con previsioni ancora promettenti per il mese di settembre, che fa ben sperare per il mondo del lavoro nel territorio. Secondo i dati di Excelsior Unioncamere, il numero di nuove assunzioni previste per il mese di settembre è di 11.170 unità (Ravenna 3.670, Forlì-Cesena 3.930, Rimini 3.570). Un quadro altrettanto positivo emerge per il trimestre settembre-novembre, durante il quale sono previste 29.680 assunzioni (Ravenna 9.640, Forlì-Cesena 10.220, Rimini 9.820).
A Ravenna la distribuzione delle assunzioni per settore è così ripartita: servizi 34%, manifatturiero 21%, commercio 19,7%, turismo 15,3%, costruzioni 10%.
Le professioni più ricercate sono gli addetti nelle attività di ristorazione, che a Ravenna sono il 16,4%, seguiti dagli addetti alle pulizie 10% e dagli addetti alle vendite 8,5%.
A Ravenna i titoli di studio più ricercati sono socio-sanitario con l’8,9%, amministrazione-finanza-marketing con l’8,6% e meccanica con il 7,7%.
«I dati forniti da Excelsior Unioncamere suscitano un certo ottimismo – afferma Francesco Marinelli, Segretario Generale della CISL Romagna – e costituiscono un segnale positivo sia per l’economia locale sia per coloro che cercano opportunità di lavoro. Tuttavia, nonostante le prospettive siano positive, preoccupa notare la difficoltà segnalata dalle imprese nel reperire personale qualificato. Ciò sottolinea l’importanza di una maggiore collaborazione tra il mondo del lavoro e il sistema formativo, allo scopo di colmare queste lacune e fornire le competenze chiave richieste dalle aziende».
«In questo momento cruciale – prosegue Marinelli – è necessario investire nella formazione per la creazione di posti di lavoro stabili e sicuri, poiché quando i lavoratori sono ben formati, sono in grado di adattarsi alle esigenze delle aziende, creando un circolo virtuoso che beneficia tutti gli attori coinvolti. È quindi fondamentale che anche le aziende investano nella crescita e nello sviluppo dei propri lavoratori, consapevoli di ottenere un ritorno sugli investimenti sotto forma di maggiore produttività e competitività.»
«Un dato da non sottovalutare e tenere monitorato – conclude – è quello dell’occupazione, che nel primo trimestre del 2023, la Regione Emilia-Romagna ha registrato un calo del -0,85%, attestandosi al 70,2%. Nonostante la diminuzione dell’occupazione nel primo trimestre del 2023, la regione Emilia-Romagna rimane in una posizione migliore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un tasso di occupazione più alto. Questi dati non possono essere ignorati, sono un campanello d’allarme che dobbiamo tenere sempre sotto controllo.»
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