Sono partiti i lavori per la casa di riposo a San Michele. I ringraziamenti dei Repubblicani

Sono partiti i lavori per costruire la casa di riposo per anziani a San Michele. Con un finanziamento di 2,5 milioni di euro dal Pnrr, ci saranno 15 alloggi, tra doppi e singoli. Fortemente voluta dalla sezione del Partito Repubblicano, Massimo Cimatti e Giannantonio Mingozzi ringraziano la Giunta.

I ringraziamenti

«Esprimiamo alla Giunta ed in particolare al Sindaco, al vice ed all’assessore Del Conte la riconoscenza dei repubblicani e dei cittadini di San Michele per aver mantenuto l’impegno di avviare appena possibile i lavori della costruzione della Casa per anziani nella nostra frazione, ristrutturando ed ampliando l’edificio di via Faentina lasciato libero dalla Materna Zaccagnini che si è trasferita da poco nel nuovo plesso di via Pietro da Rimini», affermano Cimatti e Mingozzi della sezione PRI del paese.

«Ne siamo molto soddisfatti perché questa decisione è nata proprio nelle prime assemblee organizzate a San Michele per illustrare il progetto e l’ubicazione della nuova materna ed oggi è realtà; ci siamo augurati che l’immobile di via Faentina 360, una volta libero, non cadesse in disuso ma venisse attrezzato per la popolazione anziana, e così sarà anche nel rispetto delle sua storia che parte dal dopoguerra come sede della scuola elementare», continuano Massimo Cimatti e Giannantonio Mingozzi del circolo Saffi.

«Sappiamo che l’impegno per reperire le risorse, ottenere il finanziamento di 2,5 milioni dal Pnrr, progettare su due piani e rendere esecutivi i lavori per 15 mini alloggi doppi e singoli, servizi, angolo cottura, spazi per visite parenti, mensa, sala lettura e cineforum, portierato e servizi del personale ha richiesto alla Giunta uno sforzo non indifferente, per questo siamo orgogliosi della proposta che abbiamo sempre sostenuto e ringraziamo il Comune per averci ascoltato e deliberato in merito;  oggi sta seguendo con attenzione i lavori di ristrutturazione del vecchio plesso e degli edifici di nuova costruzione che lo completeranno».

«Evitare emarginazione e solitudine, concludono i due esponenti dell’Edera, è un dovere morale verso i nostri concittadini, come pure il riuso per la comunità di edifici che hanno fatto la storia di San Michele». 

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