All’Alighieri torna “La voce artistica”, convegno internazionale di foniatria e logopedia

Sarà da giovedì 16 a domenica 19 novembre. Intervista a Tosca, due serate gratuite aperte al pubblico con Oblivion e “Divas Live: tributo a Celine, Mariah e Whitney”

È stata ufficialmente presentata la XIV edizione del convegno internazionale di foniatria e logopedia “La Voce Artistica”, in programma al Teatro Alighieri da giovedì 16 a domenica 19 novembre

Un programma ricchissimo di interventi artistici e scientifici: fra questi l’intervista alla cantante Tosca, ospite d’onore di questa edizione, alle 17.45 del pomeriggio inaugurale. Come sempre, in programma anche due serate gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti, sempre al teatro Alighieri. Saranno venerdì 17 alle 21.30 con gli Oblivion, e sabato 18 alla stessa ora con “Divas Live: tributo a Celine, Mariah e Whitney”, a cura di Angelo Fernando Galeano e Valentina Cavazzuti, con Teresa Gioda, Giulia Bellei, Valentina Cavazzuti. Al pianoforte Luca Bosi.

La parola agli organizzatori

Nel raccontare in dettaglio il programma delle quattro giornate, l’ideatore e curatore scientifico del convegno, il foniatra ravennate Franco Fussi, ha sottolineato che verrà affrontata l’evoluzione del rapporto fra canzone e voce. «Fino agli anni 60, molti artisti si definivano autodidatti: Mina, Rita Pavone, Gianni Morandi. Dalla fine di quel decennio, quando si capisce che la canzone può diventare un lavoro per tanti artisti, nascono le prime scuole di canto moderno. Ma oggi, nei tempi di autotune e degli ologrammi che cantano, ha ancora senso studiare canto? Cercheremo di affrontare, fra gli altri, questo tema».

La manifestazione si avvale di due direttori artistici d’eccezione: Gegè Telesforo e Albert Hera. «Io sono prima di tutto – ha detto Telesforo – uno studente, ancora oggi: la Voce è sempre un momento importante di incontro, scambio e riflessione fra tutti coloro che ruotano attorno a questo mestiere». 

«In questa edizione ancor più che nelle precedenti – gli fa eco Albert Hera – è importante la presenza congiunta di artisti di calibro internazionale assieme a molti di quelli che sono fuori dal mainstream, che operano in campo musicale senza per forza puntare al successo, Del resto la musica è unica, non è globalizzata: abbiamo la responsabilità di mantenere vive le differenze fra gli artisti. Il convegno abbraccia la volontà di riscoprirci non tanto come movimento globalizzante, ma ognuno nella sua unicità».

Fabrizio Basciano, critico e musicista, è intervenuto per presentare il suo intervento, diviso nelle prime tre giornate: «Mi occuperò dello sviluppo della voce riprodotta, dagli esordi dell’industria discografica fino ai giorni nostri, anche per capire che sorprese potrà portare il futuro».

Fra le collaborazioni fondamentali del Festival, quella con l’Università. Mirella Falconi, Coordinatrice del Corso di Laurea in Logopedia dell’Università di Bologna, ha detto: «Sono sempre ammirata è quasi commossa per come vengono organizzati questi momenti di confronto. Ringrazio molto Franco Fussi, anche per il suo impegno nel Corso di laurea. Riesce a identificare il percorso corretto e attuale per lo studio di questa importante professione». 

La parola al turismo

Infine, questo evento ha un impatto importantissimo anche dal punto di ista turistico. Ne ha parlato Francesca Ferruzzi, direttrice di Ravenna Incoming, il consorzio che organizza operativamente La Voce Artistica: «Per Ravenna è un evento importantissimo: negli anni siamo davvero diventati il centro della Voce. Quest’anno, abbiamo anche abbinato al convegno alcune visite guidate alla città: del resto ci aspettiamo almeno 500 persone al giorno, quindi oltre duemila presenze: una cifra importante per la nostra recettività, ed è il motivo per cui abbiamo deciso di spostare l’evento a metà novembre, per mantenere un buon flusso di ospiti nel periodo che va dalla recente Maratona alle imminenti festività».

«Questo è un evento a metà tra business e cultura – ha chiuso l’assessore al Turismo, Giacomo Costantini – che porta un pubblico numeroso: che poi visita Ravenna, e può diventare nostro futuro ospite. Per questo, dobbiamo ringraziare Fussi per il flusso notevole di personalità che porta a Ravenna, all’interno di un programma che rappresenta un campo di confronto per il futuro, con un’attenzione all’innovazione che non deve però sostituire o inaridire la professionalità umana».

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