«Ricordo come se fosse adesso quanto successo il 24 febbraio scorso. Proprio nel giorno del mio compleanno, è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina e ho subito avvertito una grade preoccupazione. Mi sono confrontata con mia sorella e insieme, nel giro di una settimana, abbiamo deciso di partire per l’Italia».Come mai avete scelto come destinazione l’Italia e, in particolare, Ravenna?
«Molto semplicemente perché nostra madre si era già trasferita a Ravenna da cinque anni per lavoro. Anche lei, molto preoccupata di quanto stava accadendo, ci ha subito proposto di raggiungerla».
«Non è stato facile perché non conoscevo la lingua, non avevo un lavoro, mi sentivo frastornata. Mia sorella che stava facendo il tirocinio in ospedale al momento della partenza, è dovuta rientrare in Ucraina dopo due mesi ma ci raggiungerà a Ravenna per Natale. Anche lei sta meditando di fare il ‘grande passo’ perché la vita là è diventata molto difficile, spesso manca la luce e fa freddo ora che è inverno, anche le più normali azioni quotidiani sono stressanti».Com’è attualmente la situazione in Ucraina? Ci è più tornata?
«Sì, sono rientrata un paio di volte. Vengo da Kolomiya, una città di circa 60 mila abitanti nella parte occidentale dell’Ucraina dove ci sono stati pesanti bombardamenti. Si vive con la paura, anche per via delle migliaia di morti, e con la consapevolezza che è tutto cambiato: piani e sogni spezzati definitivamente, tante famiglie che lasciano di continuo le loro case alla ricerca di un posto sicuro. Tutti sono stati colpiti da questa terribile guerra. E non si sa per quanto andrà avanti ancora…».Cosa faceva in Ucraina? Com’è riuscita a trovare lavoro a Ravenna?
«Nel mio Paese ero insegnante alla scuola elementare. Conoscendo bene l’inglese, dopo un po’ di tempo che ero qua, ho cominciato a cercare lavoro, sperando che qualcuno me ne desse l’opportunità. Mi reputo molto fortunata perché sono stata presa prima in prova e poi assunta al Grand Hotel Mattei. Sono sinceramente grata a Nicola e a Elisabeth per la fiducia accordata. Ora sono molto felice di far parte del team di questo albergo formato da persone accoglienti e disponibili che ormai sono diventate la mia ‘famiglia’».
«Durante i primi tempi mi sembrava stranissima l’abitudine di mangiare dolci la mattina, perché in Ucraina la colazione è salata. Ora invece non potrei fare a meno di un cappuccino, un caffè e una brioche. La cucina italiana mi ha conquistata subito, adoro la pizza, le lasagne e soprattutto il gelato che è molto più buono di quello assaggiato nel mio Paese».[vc_single_image image=”32512″ img_size=”large”]Cosa le piace fare nel tempo libero?
«Per prima cosa sto seguendo un corso di italiano perché voglio imparare la lingua nel minor tempo possibile. Mi piace cucinare e fare sport. La scorsa estate ho scoperto il piacere di passeggiare in riva al mare, ci andavo anche tutti i giorni. Questo non era possibile dove abitavo prima perché la mia città d’origine è circondata dalle montagne. Appena ho qualche giorno libero, invece, visito le bellezze della città, spingendomi anche altrove. Sono rimasta molto colpita da Parma e da Venezia».Cosa vede nel suo futuro?
«Anche se porterò sempre l’Ucraina nella mia mente e nel mio cuore, ora come ora vedo la mia vita in Italia. Per questo motivo, ce la sto mettendo tutta per ottenere il certificato linguistico e integrarmi in fretta».
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