BOLOGNA (ITALPRESS) – L’urgenza della transizione ecologica più volte ribadita dal Santo Padre, trova oggi concretezza in un’alleanza tra Chiesa, imprese, istituzioni, famiglie e società civile nella realizzazione di un cambiamento che parta dalle diocesi e dalle parrocchie per abbracciare tutta la società.
Nell’ambito del Festival Francescano a Bologna, si è svolto il convegno “L’urgenza di una transizione ecologica dal basso. Una cassetta degli attrezzi per il cambiamento”, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha sottolineato come “Papa Francesco si preoccupa dell’ambiente perchè difende l’uomo, la persona: se la casa viene distrutta l’uomo non può più viverci. Per questo il Papa ha parlato di ‘conversione ecologicà, non perchè ha avuto un ‘sogno verdè, ma perchè se non ci convertiamo all’ecologia l’uomo è minacciato; e siccome Dio ama l’uomo e gli affida il dono del suo Creato, sta a noi, anche con la responsabilità dei cristiani, difendere la casa comune”. Coordinati da Pierluigi Sassi, hanno partecipato ai lavori autorevoli esponenti delle diverse componenti sociali che il Papa ha invitato a collaborare per accelerare la transizione ecologica dei territori: monsignor Joshtrom Isaac Kureethadam (direttore del Dipartimento “Ecologia e Creato” della Santa Sede) Donato Falmi (Movimento dei Focolari), Pierluigi Stefanini (presidente Asvis), Fra Giampaolo Cavalli (direttore dell’Antoniano di Bologna), Ivana Borsotto (presidente Focsiv), Andrea Abodi (presidente Istituto per il Credito Sportivo), Mariella Enoc (presidente Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Gianluigi De Palo (presidentedel Forum delle Famiglie) e Stefania Giannini (vicedirettrice dell’Unesco con delega all’Educazione).
Dall’impegno di diocesi e parrocchie, agli strumenti finanziari messi a supporto dall’Istituto per il Credito Sportivo, al lavoro di organizzazioni e associazioni, agli sforzi quotidiani di famiglie e imprese, la volontà comune è accelerare lungo la strada indicata dal Papa, forti di una “cassetta degli attrezzi” per poter cogliere appieno le migliori opportunità della transizione ecologica in atto. “Gli obiettivi dell’Enciclica Laudato sì e dell’Agenda 2030 ispirano, sostanziano e qualificano il mandato istituzionale attraverso il quale l’Istituto per il Credito Sportivo esercita la sua funzione di banca pubblica, che in questi anni ha consolidato il suo ruolo sociale, al servizio dello sviluppo sostenibile dell’Italia attraverso lo Sport e la Cultura”, ha evidenziato Abodi. “Con il nostro lavoro quotidiano cerchiamo di contribuire al miglioramento delle infrastrutture sportive e culturali, materiali e immateriali, affidando fiducia finanziaria a due settori che sono parte integrante di quelle che possiamo definire le indispensabili ‘difese immunitarie socialì, individuali e collettive. Attraverso la collaborazione attiva con la Piattaforma Laudato sì, alla quale abbiamo aderito con profonda convinzione, vogliamo ulteriormente caratterizzare il ruolo che ci è stato affidato, rendendo più concreto ed efficace il nostro contributo alla transizione ecologica, passando dalla declamazione dei principi, alla loro applicazione pratica, per il miglioramento della qualità della vita delle persone, delle comunità e dei luoghi. Mi auguro che proprio attraverso lo sport e la cultura, sia più convincente ed efficace la spinta dal basso auspicata proprio nelle premesse di questa occasione d’incontro, finalizzata al perseguimento degli obiettivi dell’ecologia integrale. Sono certo che le parrocchie, gli oratori e gli istituti religiosi, potranno diventare frontiere naturali dell’impegno che oggi stiamo testimoniando e per il quale ci siamo assunti delle responsabilità, a beneficio della casa comune della quale siamo ospiti di passaggio”, ha concluso Abodi.
Come è emerso dal convegno, occorre passare dalla grammatica dell’io a quella del noi per segnare la differenza tra il modello di sviluppo di questi ultimi decenni e un nuovo paradigma, orientato al bene comune, alla salvaguardia del Pianeta, e in grado di abbattere le disuguaglianze di ogni genere.
(ITALPRESS).
-foto ItalCommunication-
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