Tutto inizia il 17 novembre scorso, la Giunta comunale ha informato la cittadinanza di avere deliberato la riduzione delle ore di accensione di tutti gli impianti comunali di pubblica illuminazione, valevole da lunedì 21 novembre al 30 aprile 2023 salvo proroghe, il quale stabilisce che gli spegnimenti avvengano tra l’una e le 5 dal lunedì al venerdì e dalle 2.30 alle 5 il sabato, la domenica e i festivi. Escluse soltanto le strade statali nei tratti che attraversano il territorio comunale, la disposizione si applica a più di 34 mila lampioni su 36 mila, cioè la quasi totalità, senza alcun riguardo alle situazioni più a rischio per gli utenti della strada e per la sicurezza dei cittadini e delle imprese dalle incursioni della malvivenza.
La situazione non tiene infatti conto che, per il secondo anno consecutivo, Ravenna è stata classificata al primo posto in Italia per i furti nelle abitazioni, peraltro in progressivo aumento, si pongono in gravi difficoltà a quanti, nelle ore notturne più buie, devono comunque mettersi su strada per ragioni di lavoro o di movimento e alle imprese economiche in attività, tanto più nei mesi in cui pioggia e nebbia rendono più malagevole, a volte invisibile, il procedere;
I consiglieri contrari ritengono che costituisca un’imposizione talmente drastica che non trova confronto, appena fuori della nostra provincia, con le decisioni molto più equilibrate e misurate dei territori confinanti di Bologna, Imola, Forlì, Cesena e Rimini;
Per non parlare del fatto che consentirebbe un risparmio annuale di costi per la spesa corrente del Comune di Ravenna di appena 1 milione e 122 mila euro, scarsamente incisivo sulle entrate correnti che nei primi sei mesi del 2022 sono salite da 210,113 milioni a 229,141, crescendo di 19,028 milioni; mentre il bilancio del 2021 si è chiuso con un avanzo di 123,401 milioni, che, pur essendo in massima parte vincolato, è stato usato, nel primo semestre 2022, per 6,4 milioni, ed è utilizzabile nel secondo semestre per altri 2,7 milioni;
Il tutto contrasta gli obiettivi dichiarati della dura riduzione delle luci pubbliche e della spesa comunale avendo il Comune riattivato per quasi due mesi, dal 26 novembre al 22 gennaio, per numerose ore giornaliere e notturne, l’evento più energivoro, qual è la grande pista di ghiaccio in piazza Kennedy a cui il Comune compartecipa, nonché, per il 12° anno consecutivo, del videomapping, stavolta sulla basilica di San Francesco, e di alcune luminarie di troppo.
Per questi motivi i consiglieri contrari chiedono al sindaco e la giunta di rivedere il piano disposto per la riduzione delle ore di accensione degli impianti comunali di pubblica illuminazione, dando priorità, come già richiesto da questo Consiglio con la suddetta mozione del 25 ottobre, “alle garanzie di sicurezza e di contrasto al degrado”, nei modi tecnici, anche di varia specie, da valutarsi idonei: per esempio, mantenendo in funzione i lampioni con lampade a led e quelli sulle strisce pedonali, alternando lampioni accesi e lampioni spenti, riducendone il grado di luminosità invece che spegnerli, illuminando le aree più a rischio per la circolazione stradale e per la sicurezza dalle incursioni ladresche e vorrebbero anche che nella decisione si prendesse in considerazione preliminarmente la commissione consiliare n. 1 per la Sicurezza
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