Continuano i lavori di pulizia e risagomatura degli argini del fiume Lamone, nel tratto urbano ed extra urbano, da parte della Regione Emilia-Romagna. Dopo aver affrontato la prima fase emergenziale, l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il territorio sul fronte idraulico, ha chiesto la costituzione di un tavolo di lavoro che potesse unire le competenze delle amministrazioni dei comuni dell’Unione faentina, quelle dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, i consorzi di Bacino della Romagna Occidentale e di Forlì e la multiservizi Hera.
Dopo gli studi tecnici di idraulica effettuati dalla Regione, nel territorio urbano di Faenza, dalla metà della scorsa settimana, la ditta incaricata dall’Agenzia Regionale, nel tratto arginale tra il ponte della ferrovia di via Cesarolo e il Ponte Rosso, sta effettuando una profonda pulizia della vegetazione e degli arbusti. Dopo l’evento, infatti, per consentire ai tecnici della Regione una corretta valutazione di tenuta degli argini si è resa necessaria una pulizia straordinaria che ha portato alla completa eliminazione della vegetazione nell’alveo del Lamone.
A questo primo step di intervento seguiranno i lavori di risagomatura degli argini, sia in riva destra che in riva sinistra del Lamone, che verranno abbattuti perché indeboliti dalle alluvioni. Contestualmente si partirà con la loro ricostruzione, dal Ponte della Memoria (via F.lli Rosselli) al Ponte Rosso. Questa fase dei lavori andrà avanti per l’intero mese di luglio e di agosto. La Regione, in accordo con Hera, ha poi deciso di rivedere, per l’intero tratto urbano, il posizionamento degli scarichi fognari che si riversano nel Lamone. Anche il muretto di via Renaccio, abbattuto dalla furia dell’alluvione del 16 maggio, verrà ricostruito.
Entro settembre poi, la ditta incaricata dalla Regione, effettuerà la pulizia sugli argini, destro e sinistro, del fiume Lamone, dal Ponte Rosso fino al confine con il comune di Brisighella. In questo tratto, non arginale extra urbano, dopo i sopralluoghi del personale dell’Agenzia della Protezione civile regionale, i tecnici valuteranno lo stato delle opere di protezione.
Per quanto riguarda invece il Ponte delle Grazie, gli eventi alluvionali del mese di maggio ne hanno indebolito la struttura, cosa che ha portato a far decidere per l’interdizione precauzionale al traffico veicolare, lasciando il passaggio per pedoni e biciclette. Il suo ripristino è senza dubbio una priorità. Anche tramite l’affidamento di studi e consulenze tecniche, si stanno valutando diverse soluzioni, che non escludono il rifacimento del ponte, che comporterebbe però tempi molto lunghi, per un costo di circa 4,5 milioni di euro, e l’individuazione di alternative provvisorie di collegamento veicolare tra il Borgo e il centro storico. In tempi brevi è attesa una decisione definitiva in merito.
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