La linea Ravenna-Bologna è tra le peggiori d’Italia, lo dichiara il nuovo report di Pendolaria presentato da Legambiente nella giornata di ieri, 14 febbraio, a Reggio Calabria, nell’ambito della campagna Clean cities, che racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro.
L’Emilia-Romagna con 822 corse giornaliere si pone decisamente in vantaggio rispetto ad altre regioni del Nord, come il Piemonte (716 corse) o il Veneto (768 corse), ma siamo ancora molto indietro rispetto alle 2173 della Lombardia. L’età media dei convogli è di 9,9 anni, un dato assolutamente positivo visto che l’età media dei convogli nel Nord Italia supera i 14 anni. Nota positiva anche per quanto riguarda il tasso di elettrificazione, che vede 1420km elettrificati sul totale dei 1679 della rete regionale, uno dei maggiori in Italia. Tasto dolente invece gli investimenti: nel 2022 sono stati lo 0,69% del bilancio regionale, di cui 60,50 mln per l’acquisto di materiale rotabile e 54,4 mln per il servizio, incluse le agevolazioni tariffarie.
Tra le linee peggiori segnalate quest’anno nel rapporto è stata inserita la Bologna-Ravenna. Tra gennaio e giugno 2023 circa un treno su 5 sulla tratta Bologna-Rimini via Ravenna ha avuto ritardi, mentre il 10% dei treni è stato soppresso. Anche escludendo i dati di maggio e giugno 2023 (in cui il tratto è stato interrotto a causa dell’alluvione), la puntualità rimane invariata attorno all’80%, mentre il target regionale dovrebbe essere superiore al 90% e, in rapporto al numero di passeggeri trasportati, la direttrice Ravenna-Bologna è senza dubbio quella che apporta maggiori disagi al maggior numero di persone.
«Gli anni che abbiamo davanti sono cruciali per portare avanti il progetto del Green Deal europeo sulla nostra regione – commenta Legambiente Emilia-Romagna – E’ necessario potenziare il trasporto ferroviario e incentivarne l’utilizzo. Certamente il progetto “MiMuovo in Emilia Romagna” con biglietti e abbonamenti a integrazione tariffaria su scala regionale è un’ottima azione, ma occorre aumentare la frequenza e la puntaulità delle corse. Occorre poi investire per portare dove possibile le tratte a doppio binario e completare il Servizio Ferroviario Metropolitano che da troppo tempo attende di essere concluso».
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