«Il Pd ravennate si dimostra sempre più arrogante e pigliatutto. L’ennesima prova è data dall’affaire reggenza post de Pascale», scrive la lista civica La Pigna in una nota. «Infatti, come alcuni organi d’informazione avevano già da tempo paventato, le voci provenienti dall’interno del PD stesso danno praticamente certa la reggenza della Giunta comunale all’Assessore PD al Bilancio Livia Molducci, negandola così all’avente diritto: il Vice Sindaco, espressione del PRI, Eugenio Fusignani».
«Con questa manovra, il PD impone agli alleati – ed in particolare al PRI – le proprie decisioni ferme ed irrevocabili, dimostrando contemporaneamente di non fidarsi degli alleati che, a questo punto, vengono relegati al ruolo di meri portatori di voti. Nessuna concessione per loro né dal punto di vista dei programmi né tanto meno, da quello dei ruoli amministrativi strategici», continua.
«Un caso unico in Italia dove la reggenza non viene lasciata al Vice Sindaco, ma affidata ad un Assessore con un ruolo subalterno – sottolinea La Pigna -. Fusignani continuerà però a percepire l’indennità di Vice Sindaco, più alta rispetto a quella di un Assessore, senza avere alcuna responsabilità a giustificare tale “stipendio”».
«Responsabilità che saranno tutte in capo all’Assessore al Bilancio Livia Molducci, la quale in tutti questi anni (prima da Presidente del Consiglio comunale e poi da Assessore) non ha certo brillato per competenza e capacità relazionali. Doti che dovrebbero invece appartenere ad un Sindaco o ad un reggente che sia», prosegue la Lista Civica.
«Un giochino questo, reso possibile dall’ennesima macchinazioni politica studiata da de Pascale, il quale con la nomina della?Molducci mira provsbilmebte ad accaparrarsi qualche altro voto dell’elettorato cattolico scaldando il bacino della sua avversaria in Regione Elena Ugolini».
«De Pascale, che anziché dimettersi immediatamente dal ruolo di Sindaco di Ravenna una volta ottenuta la candidatura per la Regione, resta saldamente seduto su una poltrona – quella di Primo Cittadino – che non gli é mai interessata (oltre a non essere mai riuscito a meritarla) se non fosse per il prestigio ed il lauto compenso che comporta. Di certo de Pascale già detentore del triste primato di assenze da Sindaco, ora avrà la scusa degli impegni della campagna elettorale per non farsi più vedere o quasi, in Comune a Ravenna», continua La Pigna.
«Insomma, per gli esponenti del PD, Ravenna è e resta solo un palcoscenico da calpestare e sfruttare per il proprio tornaconto politico, tanto da arrivare addirittura a piegare le leggi vigenti ai propri voleri.
C’è da augurarsi che i Ravennati prendano coscienza di questa deplorevole situazione e si cominciano a destinare il proprio voto in favore di un radicale cambiamento della guida del nostro Comune», conclude.
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