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La mostra “Sogno o son desto?” a cura di Claudio Spadoni: vernice il 22 luglio ai Magazzini del Sale di Cervia

Si inaugurerà venerdì 22 luglio alle 18.30, nella suggestiva cornice dei Magazzini del Sale di Cervia, alla presenza del sindaco della città, Massimo Medri, dell’assessore alla Cultura del Comune di Cervia, Cesare Zavatta, dell’assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, del presidente e del direttore della CNA di Ravenna, Matteo Leoni e Massimo Mazzavillani, la mostra “Songo o son desto?”, curata dal professor Claudio Spadoni.

Una esposizione con opere di oltre quaranta artisti di diverse generazioni, che coprono oltre un secolo di storia dell’arte.

 

“Un appuntamento importante – sottolinea Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna – che torna, anche quest’anno, a testimoniare il solido e intimo legame tra artigianato e arte. “Sogno o son desto?” si inserisce a pieno titolo nel programma di eventi che la città di Cervia propone a cittadini e turisti. Con questa mostra, la CNA di Ravenna intende contribuire ad arricchire l’offerta turistica e al rilancio dei settori della cultura e del turismo. L’esposizione – prosegue Mazzavillani – è il modo in cui la CNA di Ravenna accoglie e dà il benvenuto a tutti i turisti che sceglieranno di trascorrere le loro vacanze estive, promuovendo, ancora una volta, la crescita culturale e artistica del territorio e della comunità. L’evento culturale è a disposizione anche di tutti i residenti. Un ringraziamento particolare – conclude Mazzavillani – va al prof. Claudio Spadoni che, da anni, è ideatore e artefice delle importanti esposizioni promosse dalla nostra Associazione e al Comune di Cervia, che da oltre 20 anni rinnova la collaborazione e il sostegno a questa importante iniziativa”.

“La città di Cervia, accanto alla forte vocazione ambientale che la contraddistingue, vanta un profondo legame con la cultura – dichiara Massimo Medri, Sindaco di Cervia – legame che ha avuto tra i suoi protagonisti personaggi come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti e Mario Luzi, ai quali, proprio per lo stretto rapporto con la nostra realtà, è stata conferita la cittadinanza onoraria. “Sogno o son desto?”, prestigiosa mostra che anche quest’anno la CNA provinciale di Ravenna ha organizzato nel cuore dell’estate cervese, unisce cultura, arte, bellezza, storia, emozioni e suggestioni al programma culturale cervese ampliandone la portata ed elevandone il livello”.

“La mostra Sogno o son desto? – spiega il Prof. Claudio Spadoni, curatore dell’esposizione – attraversa un intero secolo di vicende artistiche, affrontando il tema del “notturno”, ovvero della dimensione onirica ma anche della visionarietà ad occhi aperti intesa nelle più diverse accezioni, così come è stata interpretata da una campionatura di oltre trenta artisti. Da alcuni grandi protagonisti del primo ‘900 italiano come Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Gerardo Dottori, Albero Savinio, Osvaldo Licini, a figure di primo piano delle generazioni successive, come Sebastian Matta, Mattia Moreni, Emilio Scanavino, Franco Francese, Ennio Morlotti, Sergio Vacchi, Carlo Mattioli, Sergio Romiti, Ilario Rossi; quindi Enrico Baj, Giosetta Fioroni, Mario Schifano, Concetto Pozzati. Poi, Luigi Ontani, Gino de Dominicis, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino. Per giungere ad artisti attivi da fine secolo ad oggi, come massimo Pulini, Antonio Violetta, Graziano Pompili, Silvano d’Ambroso, Davide Rivalta, Enrico Lombardi, Lucia Nanni, Enrico Minguzzi, Marco Neri, Franco Pozzi”.

L’esposizione sarà organizzata in tre sezioni: la sezione Notturni offre una panoramica delle rappresentazioni della notte in senso proprio, con immagini paesaggistiche, figure nel buio, sogni o incubi. Segue la sezione che riprende il titolo della mostra, Sogno o son desto?, con opere che spaziano dalla visione allucinata a paesaggi sconvolti, evocazioni mitologiche, apparizioni misteriose, ma anche immagini di una memoria infantile o di un gioco concettuale di ambigue identità. L’ultima sezione, Il sogno dell’antico, l’immaginario contemporaneo, propone artisti che guardano al passato riprendendone motivi linguistici o con dichiarati omaggi ad alcuni grandi maestri, mentre alcuni esponenti dell’ultima generazione, pur sempre sul pensiero guida di motivi o generi artistici storici, li interpretano con soluzioni tecniche del tutto nuove.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un testo introduttivo del curatore, e la riproduzione delle opere esposte.

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